wine-destination: Amarelli Museo della liquirizia

TIZIANA-FRESCOBALDI

Tiziana Frescobaldi, Livia Iaccarino, Pina Amarelli

Tre donne straordinarie: Tiziana Frescobaldi e l’intreccio fra cultura e vino. Livia Iaccarino e Pina Amarelli esempi per le nuove generazioni

Di Donatella Cinelli Colombini

Ecco come le donne rivoluzionano il mondo e non solo il mondo enogastronomico. I due momenti della vita professionale di Tiziana Frescobaldi, Livia Adario Iaccarino e Pina Mengano Amarelli ci mostrano come sia possibile cambiare l’approccio verso la società e persino la civiltà del nostro tempo unendo vino-cibo e cultura.

Vendemmia d’Artista Ornellaia 2016

Tiziana Frescobaldi, Donna del Vino, giornalista e animatrice culturale è, dal 1998, la responsabile dell’immagine e della comunicazione del Gruppo Frescobaldi della sua famiglia. In questo ruolo è stata protagonista a Milano, nel febbraio scorso, della presentazione della Vendemmia d’Artista. Lo splendido vino di Ornellaia 2016 è diventato un capolavoro d’arte per opera dell’artista americana Shirin Neshat. Si tratta di una cuvée di Cabernet Sauvignon, Merlot, Cabernet Franc e Petit Verdot, espressione fedele del terroir unico, da sempre in armonia con la natura, della tenuta Frescobaldi a Bolgheri.

111 bottiglie di grande formato e un’etichetta speciale che, in un unico esemplare, sarà presente in ogni cassa da 6 bottiglie, da 750ml, di Ornellaia.
Un connubio di cultura contemporanea e vino che viene usato per charity e va a finanziare il programma Mind’s Eye del Museo Guggenheim. <<La missione fondante del Guggenheim è stata quella di raccogliere ed esibire arte che non fosse semplicemente moderno, non solo nuovo, ma rivoluzionario>> ha spiegato Richard Armstrong, Direttore della Solomon R.…

Amarelli Museo della liquirizia

I MUSEI AZIENDALI DEL CIBO IN ITALIA (1)

INSIEME A GAMBEROROSSO SCOPRIAMO 10 MUSEI AZIENDALI DEDICATI A SPECIALITA’ ALIMENTARI ITALIANE CHE INSEGNANO IN MODO DIVERTENTE E RIGOROSO AD ADULTI E BAMBINI

Di Donatella Cinelli Colombini #winedestination

Sono circa 83 i Musei del cibo in Italia e otto di essi sono riuniti nel sito che li propone con un autentico itinerario nella food valley della provincia di Parma: Museo del Parmigiano Reggiano, Pasta, Pomodoro, Salame di Felino, Prosciutto di Parma, Culatello, Fungo porcino di Borgotaro, Tartufo di Fragno e ovviamente il Museo del Vino.

Hanno forse il difetto di essere molto espositivi e poco esperienziali ma sono ben fatti sotto il profilo dei contenuti e degli oggetti conservati. Nel loro insieme dimostrano la consapevolezza della forza narrativa del cibo, da parte delle istituzioni di una terra che punta molto sul turismo del gusto. Si tratta infatti di infrastrutture pubbliche simili a quelle che ci sono in Toscana, come, ad esempio, il Museo del Tartufo bianco delle Crete senesi a Montalcino (Siena).
Esistono tuttavia anche musei privati legati a specifiche aziende e produzioni e un delizioso articolo di Gambrorosso Today ne presenta gli esempi più virtuosi.…

Santa_Maria_della_Scala_Pellegrinaio

PROGETTO TURISTICO PER SIENA

Prima delle elezioni amministrative e fuori da ogni candidatura, provo a disegnare un progetto visionario e ambizioso sperando che il futuro sindaco di Siena lo usi

 

Di Donatella Cinelli Colombini

Vogliamo provare a trasformare la città gotica più importante del mondo, patrimonio Unesco dal 1995, sede della settima università più antica (1240), nel primo esempio di turismo culturale che crea sviluppo economico e occupazione, ma insieme preserva la città dal mordi e fuggi con il degrado che ne consegue, offre ai visitatori l’opportunità di imparare in modo divertente e interattivo?
Non è un sogno ma un progetto realizzabile, perché a Siena ci sono la dimensione giusta, le persone competenti e la fama mondiale, che creano le condizioni della fattibilità.

 

 

Perché non provarci?
Cosa potrebbe succedere se il progetto non riuscisse?
Niente, un insuccesso lascerebbe le cose come sono. La città ha ormai perso la risorsa economica del Monte dei Paschi, ha un’università e un ospedale che non hanno la capacità attrattiva di un tempo. Resta il turismo e bisogna avere il coraggio di mettere in campo un progetto innovativo perché dia slancio alle imprese e all’occupazione. Si distenda su tutta la città, in ogni mese dell’anno e con permanenze più lunghe. Non un turismo cheap, tipo costa Romagnola – grandi numeri e piccoli prezzi – ma un turismo che sia il motore economico della città, dia lavoro qualificato ai giovani, preservi gli antichi mestieri, permetta la salvaguardia del patrimonio culturale senese e renda più colti quelli che la visitano.…