FESTA A NIPOZZANO PER GLI 80 ANNI DI EMAUELE PELLUCCI
FESTA A SORPRESA ORGANIZZATA DA AGNESE PELLUCCI PER IL PADRE EMANUELE INVITANDO I SUOI “AMICI DEL VINO” DI TUTTA LA VITA: PRODUTTORI, ENOLOGIE E GIORNALISTI
di Donatella Cinelli Colombini #winedestination
La cornice del Castello di Nipozzano è spettacolosa, si tratta di un maniero medioevale con cassero, mura di cinta e borgo, che, nel rinascimento, i nobili fiorentini Albizi trasformarono in elegante residenza e ritrovo di artisti e letterati finchè Leonia degli Albizzi, moglie di Angelo Frescobaldi trasferì la proprietà nella famiglia del marito e degli attuali proprietari. Nipozzano è il cuore dei possedimenti Frescobaldi e nei salotti è possibile vedere le foto dei reali e dei Presidenti che l’hanno visitato: Re Carlo d’Inghilterra, il Presidente Clinton … Essere ospiti in un posto del genere fa sentire privilegiati e parti di una storia importante.
FESTA A SORPRESA PER GLI 80 ANNI DI EMANUELE PELLUCCI
Anche la festa a sorpresa per gli 80 anni di Emanuele Pellucci è qualcosa di importante e parteciparvi fa sentire privilegiati.
Il più emozionato e commosso è ovviamente Il festeggiato. Emanuele Pellucci si aspettava qualcosa anche perché io e qualcun altri, ci eravamo quasi traditi ricevendo l’invito alla mostra da lui allestita nella sala del Basolato “Fiesole in bianco & nero. Fotocronaca anni ’60 -’70” inaugurata il 4 aprile.
Tuttavia, Agnese Pellucci era riuscita a organizzare tutto a sua insaputa e, accogliendo gli ospiti Emanuele era visibilmente stupefatto <<ci sei anche tu, non ci posso credere!!!! Neanche negli eventi di Civiltà del Bere vengono così tanti produttori>> ed è vero, gli inviti del mondo del vino sono così tanti da costringere a una selezione, ma il compleanno di Emanuele non è un evento “di lavoro” ma una riunione di amici, di affetti, di persone che hanno percorso un pezzo di strada insieme e si sentono reciprocamente grati.
TANTI OSPITI DEL MONDO DEL VINO
Io arrivo con mio fratello Stefano che, nonostante l’emicrania e con grande altruismo, allunga il suo percorso per portare anche me e Stefano Tesi. L’atmosfera della festa è quella della riunione di famiglia e non assomiglia allo stile “ingessato” degli incontri del vino dove tutti devono interpretare un ruolo.
Ci sono le bottiglie di gran parte degli ospiti in degustazione ma, solo i più volenterosi e professionali, come Renzo Cotarella, Vittorio Fiore e Barbara Tamburini le assaggiano tutte. I discorsi fra gli ospiti sono più personali. Mi complimento con Tiziana Frescobaldi per il ruolo di
vertice assunto nella “Compagnia dei Frescobaldi” prima donna dopo 800 anni. Il mio commento è dispettoso <<voi Frescobaldi siete leggermente maschilisti>> e suo zio Leonardo ribadisce <<ma no, è soprattutto merito mio, aver dato a Tiziana questo posto, perché se lo merita>>
Ci sono tanti amici come, Francesco Marone Cinzano con il quale abbiamo rievocato l’esperienza delle vaccinazioni all’epoca del Covid, condivisa in un palazzetto dello sport semidiroccato poco fuori Siena. C’è Alessandro Francois, a cui mi legano rapporti di amicizia talmente stretti da essere più forti della parentela. Abbraccio Beatrice Contini Buonacossi. Simonetta Valiani Magnelli si intenerisce sentendomi ricordare i suoi genitori e dell’amicizia che li legava ai miei, quando io ero bambina e lei forse non era ancora nata, un passato molto più privato di quello che viviamo oggi, all’epoca social. Con Chiara e Teresa Lungarotti parliamo della loro mamma Maria Grazia e del suo desiderio di andare a Vinitaly dove verranno esposte alcune opere provenienti dal Museo del Vino di Torgiano. Il dono di cultura e di impegno che Maria Grazia ha fatto al vino italiano, in tutta la sua vita, meriterebbe un tributo e quella potrebbe essere l’occasione giusta ma la sua età spinge alla prudenza.
Arriva in tavola la torta con le 80 candeline di Emanuele e la famiglia Pellucci si riunisce per la foto di gruppo compresa Amina e il suo piccolo Lorenzo. Per me è un momento di grandi ricordi, perché Amina e mia figlia Violante sono nate quasi contemporaneamente e così i loro figli che si chiamano con lo stesso nome, quasi ci fosse un filo che unisce le nostre vite.
GLI ANNI EROICI DEL BRUNELLO E IL RUOLO DI EMANUELE PELLUCCI
E’ bellissimo ricordare insieme gli anni in cui il il giovane Emanuele Pellucci giunse a Montalcino per scrivere un libro sul Brunello. <<Non c’erano strade asfaltate e persino gli operai delle ruspe che avevamo mandato a Castelgiocondo avevano paura a dormire in un posto così remoto>> racconta Leonardo Frescobaldi. Emanuele conferma <<non mi riuscì a trovare un editore per il mio libro sul Brunello e fui costretto a stamparlo da solo>> ma fu proprio quel libro (1979), tradotto in inglese nel 1980, a consolidare la reputazione del Brunello e del piccolo gruppo dei suoi pionieri. Per questo tutta la comunità di Montalcino deve molto all’intuito e alla capacità giornalistica di Emanuele Pellucci.
Ci salutiamo dicendo <<ci vediamo a Verona>> perché stiamo quasi tutti partendo per Vinitaly ma è stato bello condividere questa ”festa di famiglia” fra chi vive di vino e ha vere amicizie di vino.