IL PANE E I DENTI

Cecilia Lombardi Il pane e i denti

IL PANE E I DENTI

CECILIA LOMBARDI PUBBLICA IL SUO SECONDO ROMANZO IL PANE E I DENTI CON UN TITOLO CHE RICHIAMA IL PROVERBIO TOSCANO CHI HA PANE NON HA I DENTI

Il Pane e i denti di Cecilia Lombardi

Il Pane e i denti di Cecilia Lombardi

di Donatella Cinelli Colombini #winedestination

Dopo aver letto un libro viene sempre da chiedersi cosa ci ha dato. In certi casi ci ha divertito, altre volte ci ha immedesimato in una vicenda avvincente, ci sono libri che insegnano frammenti di storia, che fanno scoprire luoghi lontani o che fanno riflettere sulla condizione umana. Il Pane e i denti di Cecilia Lombardi ( Le parche edizioni pp. 203 € 15) fa parte di quest’ultima categoria: insegna a guardare dietro le apparenze e interpretare le vicende umane con maggiore profondità. Non ha la forza epica di Uomini e topi di Steinbeck ma fotografa una marginalità simile, anche se più attuale e forse è anche più vera.

 

IL PANE E I DENTI UN LIBRO SULLA MARGINALITA’ E IL RISCATTO

Ci descrive la cattiveria quasi sadica di chi decide sulla vita degli altri <<più l’altra si tormenta per uscire dalla situazione più lei ne trae nutrimento, trasformando il disagio altrui, nel proprio benessere>> in <<questo mondaccio cattivo che si diverte a elargire botte agli zoppi>>. L’ultima parte del racconto è sicuramente la più riuscita <<Dopo ere geologiche di esagerazioni compulsive, Tamara ritiene ora necessario rivalutare le briciole>> ed ecco la protagonista, che stava letteralmente buttando via la sua vita, trova una situazione di riscatto nell’<<ascoltare invece di volere a tutti costi far sentire la propria voce>>. In un lavoro durissimo e sottopagato incontra delle compagne che condividono la stessa sorte e l’aiutano a capire il senso della vita, << a cercare di capire i brandelli delle storie delle altre sta arrivando a riformulare le composizioni della qualità della vita>>.

 

CHI HA PANE NON HA DENTI CIOE’ CHI POTREBBE VEDERE NON GUARDA

Il titolo del libro “Il pane e i denti” richiama un proverbio toscano che dice “chi ha pane non ha denti” e spiega benissimo il contenuto. Troppo spesso la vita viene sprecata vivendola in superficie senza cercare o avere il coraggio di viverla davvero. Chiudo invitandovi a leggere questo libro e trascrivendo una magistrale descrizione della mani contadine << sono mani di una meravigliosa rudezza, che hanno toccato di tutto: dalle testine dei bambini appena nati alla corteccia aspra degli olivi, tagliate dalla gramigna che non vuol venire via, spaccate dai geloni, indurite dai calli che la vanga e la zappa fanno nascere a protezione, con la terra che si infila dentro ai solchi del palmo e dei polpastrelli e nelle unghie ispessite resistendo ai lavaggi. Di solito sono mani grandi, mani che possono reggere il mondo>>. Una descrizione che potremo immaginare nella penna di Carlin Petrini e invece esce da PC di Cecilia Lombardi.