Beef steak

2023 BOOM DEL TURISMO ENOGASTRONOMICO

turismo enogastronomico Rapporto 2023 di Roberta Garibaldi

9 milioni di italiani, il 58% dei connazionali in viaggio nel 2023 faranno almeno un’esperienza turistica l’enogastronomia come motivazione principale

 

turismo enogastronomico rapporto 2023 Roberta-Garibaldi

turismo enogastronomico rapporto 2023 Roberta-Garibaldi

Di Donatella Cinelli Colombini

Come ogni anno Roberta Garibaldi ha presentato il suo Rapporto sul Turismo Enogastronomico e, per il 2023, prospetta un periodo da record: <<le esperienze vengono in primis mentre si è al mare e in montagna. Sicilia, Emilia-Romagna e Campania le migliori regioni dal punto di vista enogastronomico, Napoli, Bologna e Roma tra le città. Quattro le tendenze in evidenza: Varietà, Frictionless, Green & Social, Longevity>>

RAPPORTO SUL TURISMO ENOGASTRONOMICO 2023

I dati emergono dall’ analisi CAWI con un campione di 1500 persone. Costituiscono il quarto “Rapporto Sul Turismo Enogastronomico Italiano” firmato da Roberta Garibaldi professore di Tourism Management presso l’Università degli Studi di Bergamo. Si tratta della maggiore esperta italiana di questa materia e di un personaggio di statura internazionale con molte cariche fra cui la vicepresidenza della Commissione Turismo dell’OCSE Organizzazione per la cooperazione e lo sviluppo economico.
Le principali novità del rapporto riguardano la crescita impressionante dei viaggi con argomento enogastronomico: sono praticati dal 58% degli italiani e riguardano 9,6 milioni connazionali che, nel 2023 faranno almeno un’esperienza turistica golosa. Obiettivi principali cibo, vino e birra preferibilmente in ambienti naturali belli. La cosa sorprendente, vista l’inflazione e la crisi del potere d’acquisto, è che i nostri “turisti del gusto” dichiarano di voler spendere più dell’anno scorso (uno su tre). Ormai fare escursioni a caccia di specialità gastronomiche e piaceri del palato sembra uno sport nazionale ben 7 italiani su 10 hanno svolto almeno 5 esperienze gourmad nei loro ultimi viaggi (+25% sul 2021). Agli italiani dovrebbero unirsi <<circa 5,5 milioni gli europei che hanno dichiarato di voler fare un viaggio con motivazione primaria enogastronomia>>.

 

Nei commenti di Roberta Garibaldi si legge la consapevolezza del potenziale, ancora largamente inespresso di questo segmento turistico nel quale la domanda sembra crescere più dell’offerta soprattutto in termini di adeguamento dei servizi ai bisogni di viaggiatori sempre più esigenti. Il lato positivo del problema è l’effetto di riduzione dell’overtourism grazie allo spostamento dei flussi verso le zone rurali e la spinta a tutelare il paesaggio. Francamente sono d’accordo sul secondo punto ma meno sul primo perché il degrado prodotto dal turismo non appare arginato ma delocalizzato verso piccoli centri che sono anche meno attrezzati per difendere la propria identità locale.

LE 4 NUOVE TENDENZE DEL TURISMO ENOGASTRONOMICO

Varietà, esperienze a 360 gradi. Attrae ciò che è diverso, autentico, sconosciuto, lontano dalla vita di tutti i giorni, a contatto con la natura. Attraggono esperienze attive in cantina e in caseificio
Frictionless. L’accessibilità virtuale diventa determinante. La prenotazione online va resa molto easy perché il 63% degli intervistati nel sondaggio dichiara di voler usare quel canale. Nella scelta della destinazione hanno sempre più influenza serie televisive e film
Green & social. Il turista italiano si mostra sempre più attento alla sostenibilità ambientale e al benessere delle comunità locali che aiuta con la sua permanenza.
Longevity. Digital detox Il cibo come benessere del proprio corpo e del pianeta. Ambienti naturali per fuggire dal traffico e dalla tecnologia ma anche per godere di parenti e amici

COSA VUOLE IL TURISTA  ENOGASTRONOMICO E COME SODDISFARLO

CUCINA REGIONALE riscoperta e proposta del ricettario regionale e locale oltre i piatti più noti di ogni territorio. Il cibo come esperienza culturale e come scoperta sensoriale.

Degustazione in cantina

INNOVARE LE ESPERIENZE proposte più identitarie, partecipate e diversificate. Vino ma anche caseifici, salumifici, fabbriche di cioccolato … con assaggi e molto altro da comunicare e segmentare in base alla capacità di spesa e alla motivazione di viaggio

SOSTENIBILITA’ prima di tutto puntando a decongestionare le destinazioni più assediate dai turisti, destagionalizzare i flussi. Il turismo enogastronomico riduce le distanze fra città e campagna, <<contribuisce a mantenere le attività tradizionali nei piccoli borghi e nelle zone rurali, porta entrate aggiuntive ai produttori stimolandoli a tutelare attivamente il paesaggio, che è tra le principali leve di scelta del turista>>.