ANNA DI MARTINO: CLASSIFICHE DELLE GRANDI CANTINE
LE 118 MAGGIORI CANTINE ITALIANE VALGONO 9 MILIARDI DI FATTURATO CON UN +2,7% SUL 2022, IL 65% DEL BUSINESS E IL 68% DELL’EXPORT TOTALE DEL VINO ITALIANO
DI Donatella Cinelli Colombini #winedestination
Come ogni anno Anna Di Martino ha pubblicato il suo report sulle grandi cantine italiane sul “Corriere della Sera“. E come ogni anno le sue sintesi permettono di capire il mondo del vino italiano meglio di ogni altro dato.
Quello che colpisce è l’incremento delle grandi imprese nel mercato in un anno di contrazione dei consumi e delle esportazioni. E’ infatti il +2,7% del fatturato complessivo dei big del vino a far riflettere. La flessione in volume e in valore di -1% dello scorso anno non ha scalfito le grandi cantine ma è stato pagato dai vignaioli e dalle piccole imprese che infatti, nonostante la scarsissima vendemmia 2023 hanno ancora le botti piene di vino.
Ecco che “piccolo è brutto” nel modo del vino dove si allungano le distanze fra chi è attrezzato e chi non lo è mentre i grandi si stanno concentrando e rafforzando anche mediante l’acquisto di realtà più piccole. Ora ci sono ben 27 brand che superano dei cento milioni di fatturato annuo.
MOLTO BENE LE COOPERATIVE
Le cooperative pesano per il 43,2% e sono in crescita sia sull’export che sulle vendite in Italia. La loro solidità è evidenziata dalla progressione costante negli ultimi 6 anni senza picchi in basso e in alto. Si tratta di una stabilità importantissima per i piccoli vignaioli che conferiscono le loro uve alle strutture collettive.
I NUOVI GIGANTI DEL VINO
Ci sono 7 i nuovi big: il più grande, con 97 milioni di fatturato, è la Cantina di Conegliano e Vittorio Veneto che si è fusa con la Viticoltori Friulani La delizia (fatturato 67,5 milioni). Insieme formano la più grande realtà produttiva del Prosecco. Con 28,3 milioni di business annuo entra nella classifica di Anna di Martino, Terre d’Oltrepò, la più grande realtà cooperativa della Lombardia che ha al suo interno la storica cantina La Versa, incorporata nel 2020.
Poi ci sono Ruggeri una delle firme illustri del Prosecco superiore Docg con più di 20 milioni di fatturato. La più antica coop della Toscana la Vecchia Cantina di Montepulciano, ha toccato i 16 milioni di fatturato. Entra in classifica anche la Cantina Vignaioli di Morellino con un giro d’affari di 15,5 milioni.
REDDITIVITÀ DELLE CANTINE PRIVATE
La Tenuta San Guido del mitico Sassicaia è ancora una volta al vertice della lista delle cantine più remunerative con uno spettacolare 60% tra il margine operativo lordo (ebitda) e il fatturato.
Seguono tre cantine Antinori, la friulana Jermann: con un indice di redditività del 57%, poi Biserno con il 51,3% seguita dalla capofila. Potremmo pensare che la remuneratività sia un carattere di famiglia visto che tutte le prime quattro imprese appartengono a parenti stretti.
Per fortuna al quinto posto ci sono i Marchesi Frescobaldi, che sfiorano il 39%. Anche i Marzotto con Santa Margherita vanno a gonfie vele con il 33,2% su un fatturato di 255,1 milioni, molto bene anche Argiolas al decimo posto con il 23,8%
Complessivamente 28 le aziende, nel 2023 hanno registrato un indice di redditività superiore al 15%.
Ovviamente la classifica di redditività non riguarda le cantine cooperative che seguono altre logiche.
LE MIGLIORI CANTINE PER DIMENSIONI STRATEGICHE
Antinori ha più vigneti di tutti: 3.350 ettari compresi quelli in USA e in Cile.
Le aziende che possono vantare oltre mille ettari vitati sono 5: i Marchesi Antinori e Frescobaldi, Zonin, Banfi e Tenute del Leone alato
La classifica delle bottiglie prodotte vede in testa Caviro con 237 milioni seguita da Cantine Riunite e Civ con 201 milioni. Tra i privati il primo posto è per Italian Wine Brands con 165 milioni.
La lista di chi ha investito di più vede ancora in testa i Marchesi Antinori con 26 milioni di Euro senza tuttavia considerare l’enorme affare realizzato lo scorso anno con l’acquisto della cantina californiana Stag’s Leap Wine Cellars. Investono molto anche Santa Margherita (25milioni) e Caviro (24,7milioni). Al quarto posto la Marchesi Frescobaldi ha investito i suoi 22 milioni per potenziare la proprietà viticola a Magliano in Toscana, ma soprattutto ha acquistato in Usa del Domaine Roy e Fils nell’Oregon.
I MIGLIORI PER FATTURATO ED EXPORT
Le Cantine Sgarzi Luigi esportano il 99,9% e Fantini Group Vini il 95%.
Quelli che hanno incrementato maggiormente il loro fatturato sono la Marck & Schuhle Italia con uno sbalorditivo 66%
Last but not least, la classifica dei fatturati totali: la maggiore realtà produttiva del vino italiano è ancora una volta Cantine Riunite & Civ di cui fa parte il Gruppo Italiano Vini – Giv che da anni domina la classifica dei fatturati con 670,6 milioni di Euro, mentre la prima realtà privata è il gruppo Argea, con 449,5 milioni di Euro seguita da Italian Wine Brands (429 milioni) e Gruppo Santa Margherita (255 milioni) che perderebbe una posizione se gli Antinori cumulassero le loro cantine invece di presentarle come singoli brands.