CABERNET MOLTI LO AMANO ANCHE SE NON LO AMMETTONO
I WINE LOVER EVOLUTI CHIEDONO VINI CON TERRITORIALITA’, FRESCHEZZA E VITIGNI AUTOCTONI MA I CONSUMATORI STANDARD AMANO IL CABERNET E NON SOLO LORO
Di Donatella Cinelli Colombini #winedestination
Da parecchi anni, per noi produttori toscani dire Merlot o Cabernet, parlando dell’uvaggio di un nostro vino è quasi imbarazzante. La maggior parte dei giornalisti manda occhiatacce e gli operatori spesso si rifiutano di assaggiarlo. Eppure il gusto dei vitigni internazionali piace sia ai consumatori che agli esperti. Piace in tutto il mondo.
IL SUCCESSO COMMERCIALE DEL CABERNET IN USA
Questo strabismo fra le “parole e il gusto” trova conferma nei rilevamenti statistici. Drizly ha recentemente fornito i dati 2023 sul mercato USA confermando che il Cabernet domina le preferenze dei consumatori su piattaforme di e-commerce e in negozio, attestandosi sul 45% delle vendite totali di vini rossi negli ultimi 12 mesi.
Drizly commentato in modo acutissimo da Emanuele Fiorio su Wine Meridian rivela dati impressionati sul Cabernet Sauvignon in crescita costante nella scelta dei consumatori soprattutto nei mesi invernali e in occasione delle festività. In effetti a dicembre i vini rossi hanno il loro picco di vendite (48% del totale) con il Cabernet Sauvignon che rappresenta il 62% delle bottiglie di vino rosso
vendute per i regali. In corrispondenza con questo successo anche i prezzi sono cresciuti.
Il Cabernet sauvignon venduto in USA è soprattutto quello americano e nomi famosi come Josh Cellars, Caymus e Silver Oak. I giganti dominano la scena ma la nuova tendenza alla sostenibilità apre nuovi spazi ai Cabernet organici così come la voglia di nuovo spinge il bag in box.
IN ITALIA MOLTI AMANO IL CABERNET ANCHE SE NON LO DICONO
E in Italia?
Dire “in questo vino c’è del Cabernet” ha il suono di una parolaccia ma i le vendite e i giudizi della critica non sono niente male.
Il vino nazionale con maggiore reputazione internazionale, Sassicaia è ottenuto da uve Cabernet Sauvignon e in minor parte da
Cabernet Franc. Ma non è il solo esempio di super big a base di Cabernet . Il San Leonardo contiene questo vitigno assemblato con Carmenére, e Merlot, il Darmagi di Gaja, oppure il ‘Lupicaia‘ di Castello del Terriccio anche un gran numero di Supertuscan come il Tignanello Antinori contengono Cabernet Sauvignon, anche se in percentuali variabili e spesso minoritarie.
Alla fine viene da pensare che le dichiarazioni sui vitigni autoctoni e la territorialità rimangano proclami generici mentre, nella realtà il gusto del Cabernet sia così radicato nella cultura enologica mondiale da sfondare comunque e ovunque.