Come il viaggio può distruggere il vino in pochi giorni
In un container esposto al sole d’estate ci sono anche 75°C, si scende a 30-35°C solo nelle stive delle navi. In inverno nelle banchine del porto anche -15°C

come il viaggio può distruggere il vino
Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini
IL VINO TEME IL CALDO ED IL TROPPO FREDDO
Una degustazione organizzata dal Professor Gerbi dell’Università di Torino aveva dimostrato che era facilissimo distinguere l’Asti Spumante trasportato a una temperatura di 22°C rispetto a quello tenuto in cantina. Figuriamoci il vino stivato in container sul porto o in mare con il sole che arroventa le lamiere e 75°C all’interno, roba da cottura in forno! Eppure ci sono importatori che, per risparmiare qualche centesimo, evitano di usare container termo condizionati, di pagare supplementi per posizioni sotto coperta o di usare le coperte termiche che comunque abbassano le temperature solo di 10-15°C. Che peccato! Anni di lavoro in vigna e in cantina rovinati in pochi giorni e poi magari arriva la contestazione perché il vino ha un colore aranciato, sentori di cotto tipici dell’ossidazione. Ma certo che è difettoso dopo un simile trattamento ed è un miracolo che le bottiglie non si siano stappate!
DURANTE LO STOCCAGGIO LA TEMPRATURE POSSONO SCENDERE FINO A -15°C
I pochi studi sull’argomento sono stati riassunti tempo fa in un articolo di Alessandra Biondi
Bartolini nella rivista “ Mille Vigne” con dovizia di dati e riferimenti anche per quanto riguarda le basse temperature. D’inverno gli effetti del trasporto incauto del vino sono opposti ma altrettanto devastanti. Il pericolo maggiore è nei piazzali di carico, nei camion o nei magazzini dove la temperatura scende fino a -15°C vicinissima al punto di congelamento. Non si meravigli l’importatore se dentro la bottiglia ci sono precipitati proteici o tartrati. E’ stata la sua incuria a causarli.
A volte i produttori prevengono gli effetti di un trasporto traumatico con trattamenti come le stabilizzazioni, filtraggi, chiarifiche che comunque danneggiano la qualità del vino, ma, nella maggior parte dei casi, evitano le contestazioni.
Ma come fare per impedire che trasporti o conservazioni sbagliate distruggano il vino? Prima di tutto bisogna evitare le spedizioni in piena estate o pieno inverno come impone il LCBO – Liquor Control Board of Ontario – che obbliga anche l’uso di container termoregolati per i vini luxury.
Poi c’è una spia. Dato che le bottiglie non possono parlare c’è un “data logger” che registra le temperature e rivela situazioni pericolose. C’è un progetto franco-statunitense denominato eProvenience su questa problematica. Speriamo che l’attenzione di tutte le parti coinvolte, importatori, cantine, trasportatori e governi sia maggiore da ora in poi!