i microrganismi delle saline sulle viti le difendono dalle ondate di calore

DALLE SALINE ARRIVA IL RIMEDIO PER IL CALDO NELLE VIGNE

ondate di calore nelle vigne la soluzione arriva dalle saline

All’Università di Lisbona, hanno scoperto che la flora batterica delle piante delle saline è in grado di proteggere anche le viti dalle ondate di calore

 

 

ondate di calore nelle vigne la soluzione arriva dalle saline

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di Donatella Cinelli Colombini #winedestination

Le ondate di calore che per quindici giorni fanno salire il termometro sopra i trenta gradi oltre alla siccità con i conseguenti stress idrici che disidratano l’uva, sono ormai un incubo più ricorrente per i vignaioli.

I MICRORGANISMI DELLE RADICI DELLE PIANTE DELLE SALINE SPERIMENTATE SULLE RADICI DELLE VITI

Il problema è al centro dei progetti di tutte i centri di ricerca di viticultura del mondo ma a volte le soluzioni arrivano nel modo più impensato. All’Università di Lisbona il professore João Carreiras, dottorando in Scienze Marine e Ambientali dell’Università di Lisbona ha scoperto che le piante che crescono nelle saline spagnole riescono a sopportare condizioni climatiche estreme come stress idrici, calore altissimo e persino inquinamento di metalli pesanti. Carreiras ha quindi ipotizzato che la flora microbica che abita intorno alle radici e quindi vive in simbiosi con queste piante, si sia evoluta nel tempo adattandosi all’ambiente e assumendo un’attitudine protettiva verso di esse. E’ ben noto infatti che i microrganismi della rizosfera – frazione di suolo a contatto con le radici- hanno un’influenza enorme sulla crescita e la salute delle piante. 
Ecco che João Carreiras ha effettuato una sperimentazione sulle viti portando alcune piante in laboratorio spruzzando sulle loro radici un cocktail di batteri prelevati dalle saline. Le viti sono state sottoposte a temperature fino a 42°C per diversi mesi e i risultati sono stati sbalorditivi, superiori a quando Carreiras si aspettava. << Le viti le cui radici erano state esposte a un gruppo di batteri se la sono cavata inaspettatamente bene . Non appassivano né sviluppavano foglie scolorite, a differenza di alcune delle altre piante. A malapena mostravano segni di stress da calore nelle loro cellule. Per loro, era come se l’ondata di caldo non fosse realmente accaduta>> ha detto alla BBC.

LA FLORA BATTERICA DELLE SALINE HA IMPIEGATO MILLENNI A MUTARE MA SENZA ASPETTARE POTREMO SPOSTARLA NELLA VIGNA

Bisogna ammettere che l’idea di trattare le piante con microrganismi provenienti da ambienti diversi ed estremi esiste da tempo. E’ invece inedito l’uso sulle viti di batteri provenienti dalle saline. Un progetto talmente nuovo e audace da avere un carattere empirico: funziona ma i ricercatori non sanno esattamente perché ed ora stanno sperimentando il trattamento settimanale con batteri marini nei vigneti con piante di età diversa.
Tutti i vignaioli aspettano speranzosi i risultati della sperimentazione incrociando le dita perché l’obiettivo di difendere le viti dalle ondate di calore che sono sempre più forti e numerose è diventato importantissimo. Riuscirci con metodi naturali sarebbe ottimale ovviamente senza aspettare i millenni necessari alla mutazione della flora microbica della rizosfera delle viti. Le cantine hanno bisogno prima possibile di uve con meno zucchero e più acidità. Se questo è ottenibile contaminando i microrganismi del terreno con altri provenienti dalle saline a me sembra un’ottima e naturalissima soluzione.