ENOTURISMO LA TOSCANA VINCE MA NON TROPPO
La ricerca “Gli italiani e il vino” 2022 di Vinitaly-Nomisma Wine Monitor mostra un enoturismo in crescita esponenziale, bene anche BIO, vitigni autoctoni e mixology

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di Donatella Cinelli Colombini
L’89% degli italiani ha bevuto vino nell’ultimo anno. Bene e addirittura meglio del 2019 grazie a giovani maggiorenni molto interessati al vino (90% generazione Z e Millennials, Generazione Z 89% ) anche se in modo saltuario ma moderato e consapevole. Infatti i volumi totali del vino consumato in Italia sono aumentati rispetto al pre Covid mentre i valori sono scesi del 7% a causa di un maggior consumo domestico. Quasi nessuno conosce il famigerato Nutriscore. Piacciono vini BIO e da vitigni autoctoni così come l’uso per la mixology e soprattutto per gli spritz. Questi i trend 2022 che emergono dalla ricerca di Vinitaly-Nomisma Wine Monitor “Gli italiani e il vino”
NELLA SCELTA DEL VINO CONTA LA REGIONE, IL BIO, LA FACILITA’ DI BEVA E LA BASSA GRADAZIONE
La regione di provenienza del vino conta sempre tanto: Veneto, Toscana, Piemonte in testa, ma anche Puglia e Sicilia. Cresce la tendenza

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legata ai vini facili da bere, leggeri, a bassa gradazione oppure low and no alcol. 2 intervistati su 3 ipotizza di provarli e la percentuale sale quasi al 75% per le donne.
ENOTURISMO BENISSIMO CRESCONO SOPRATTUTTO LA SICILIA E IL SUD
La Toscana conferma la sua posizione di TOP wine destination, seguita dal Piemonte e dalla Sicilia. Ma sono le mete enoturistiche del Sud a fare dei veri grandi passi avanti mentre calano leggermente le preferenze per le destinazioni classiche. Non bisogna mai scordare che il turista è un amante infedele! Nel campione dell’Osservatorio Vinitaly-Nomisma Wine Monitor la Toscana scende dal 27 al24% delle preferenze e calano anche Piemonte, Veneto e Trentino-Alto Adige. Contemporaneamente la Sicilia cresce dal 7 al 10% delle preferenze e migliorano anche Puglia, Sardegna e Campania.
TRE ITALIANI SU QUATTRO PREVEDONO DI VISITARE CANTINE E VIGNETI NEL 2022
Nel complesso il turismo del vino italiano ha il vento in poppa. Lo scorso anno circa un quarto degli italiani ha fatto un’esperienza enoturistica e questa quota dovrebbe enormemente aumentare nei prossimi mesi perché 3 intervistati su 4 desiderano andare per vigne e cantine nel 2022 e fra loro il 7% ha già un programma di viaggio preciso. C’è da aspettarsi dei flussi mai visti prima. Cresce anche lo shopping presso i produttori. Oggi è viene preferito dal 21% degli italiani ed è secondo solo al GDO come luogo di approvvigionamento enoico (48%) ma supera le enoteche (13%), che hanno perso quote di mercato a vantaggio dell’e-commerce (6%).
E’ musica per le mie orecchie! Io che ho promosso il turismo del vino in Italia fino dal lontano 1993 quando le cantine aperte al pubblico erano solo 25 avevo questo sogno e vederlo realizzato mi entusiasma. Ma non bisogna dormire sugli allori. Ora bisogna migliorare la wine hospitality sia nelle imprese che nei territori.