Flavescenza dorata vigneto contagiato

FALVESCENZA DORATA IL KILLER DEI VIGNETI FA PAURA

Flavescenza dorata vigneto contagiato

LA FLAVESCENZA DORATA E’ UNA MALATTIA DIFFUSA DA UNA CICALINA CHE UCCIDE LE VITI. DAL 2018 SI STA NUOVAMENTE DIFFONDENDO NONOSTANTE LE MISURE DI PREVEZIONE

Flavescenza dorata vigneto contagiato

Flavescenza dorata vigneto contagiato

di Donatella Cinelli Colombini

La flavescenza è una fitoplasmosi, l’agente della malattia si chiama Candidatus Phytoplasma vitis che entra nei tessuti floematici cioè in quei tessuti che servono da “trasportatori” come la linfa, e la bloccano. Ovviamente questo impedisce le attività fisiologiche della pianta che si secca.

LA CICALINA CHE FA AMMALARE IL SISTEMA LINFATICO DELLA VITE

La flavescenza ha degli insetti vettori cioè che infettano la vite. Si tratta dello Scaphoideus titanus che è una cicalina piuttosto piccola. La flavescenza è una malattia “europea” che era presente nel vigneto del nostro continente da epoca immemorabile e non riusciva a diffondersi fino all’arrivo dello Scaphoideus titanus una cicalina del Nord che ha fatto letteralmente da taxi alla Flavescenza. Ne ha causato una diffusione epidemica prima in Francia e poi in Italia iniziando dalla Liguria nel 1963. 

MISURE DI DIFESA DALLA FLAVESCENZA

Il problema è così grave e diffuso da aver suscitato una forte reazione. C’è il decreto ministeriale nº 32442 del 31 maggio 2000 che istituisce il monitoraggio di tutto il vigneto nazionale, impone la quarantena per le piante infette e la condanna penale per i vignaioli che non la rispettano.
Ovviamente la prevenzione passa soprattutto per la caccia alle cicaline, l’isolamento delle zone infette e la distruzione tempestiva delle piante malate che vengono bruciate.
Le viti malate hanno foglie di colore diverso come quelle colpite dal “legno nero”. La diagnosi dipende dall’analisi di laboratorio.
Un recente convegno all’Accademia dei Georgofili ha fatto il punto sulla Flavescenza dorata. Prima di tutto come distinguere in vigna il Legno Nero dalla Flavescenza, cosa che tutt’ora appare complessa. In secondo luogo, lo stato dell’epidemia che non sembra essere stata contenuta e, anzi, dal 2018 pare in una fase espansiva. Questo problema potrebbe nascere dalla presenza di altre cicaline vettrici (Hemiptera Auchenorrhyncha) e di altre piante ospiti/serbatoio.

POCHE CERTEZZE E TANTA PREOCCUPAZIONE PER LA FLAVESCENZA

Il piano di contenimento prevede varie ipotesi di intervento: 1) l’identificazione dei meccanismi che regolano la specificità di trasmissione, con l’obiettivo di ridurre la capacità vettoriale dell’insetto; 2) l’utilizzo di elicitori di resistenza; 3) la messa a punto della tecnica dell’RNA interferente; 4) la ricerca di agenti di biocontrollo; 5) l’utilizzo della capacità di risanamento delle piante infette.
Gli studiosi temono un’evoluzione del fitoplasma che lo renda immune agli insetticidi attualmente esistenti. Inoltre temono che la diffusione di coltivazioni bio/biodinamiche senza una efficace presenza di competitori biologici alle cicaline e di azioni di confusione sessuale che impediscano loro di riprodursi, possa favorire una maggiore diffusione della malattia.

LA CONFUSIONE SESSUALE DELLA CICALINA MEDIANTE VIBRATORI

I ricercatori della Fondazione Edmund Mach  hanno capito che la cicalina comunica con i suoi simili attraverso micro-vibrazioni impercettibili per l’uomo. Quando un esemplare maschio si trova su una pianta emette delle vibrazioni che corrono lungo foglie e tralci. Se una cicalina femmina si trova nelle vicinanze risponde e tra i due esemplari inizia un duetto di onde vibrazionali che porta all’incontro e all’accoppiamento. I ricercatori della Fondazione Mach hanno quindi messo a punto dei vibrometri laser che confondono la cicalina e le impediscono di trovare il suo partner e riprodursi.
Si tratta di un’evoluzione della confusione sessuale ‘tradizionale’ con trappole a feromoni normalmente in uso contro la tignoletta della vite.
Il problema, nel caso del nuovo vibratore, è la necessità di metterne uno ogni 50 metri in ogni filare della vigna, perché faccia vibrare i fili e impedisca l’accoppiamento della cicalina portatrice di Flavescenza. Un elemento che rende molto complicato e costoso l’utilizzo.
Tuttavia è questa la vera novità contro la cicalina killer. C’è da sperare che le scoperte successive portino ad apparecchiature altrettanto ecocompatibili ma meno costose.