I MUSEI AZIENDALI DEL CIBO IN ITALIA (1)
INSIEME A GAMBEROROSSO SCOPRIAMO 10 MUSEI AZIENDALI DEDICATI A SPECIALITA’ ALIMENTARI ITALIANE CHE INSEGNANO IN MODO DIVERTENTE E RIGOROSO AD ADULTI E BAMBINI
Di Donatella Cinelli Colombini #winedestination
Sono circa 83 i Musei del cibo in Italia e otto di essi sono riuniti nel sito che li propone con un autentico itinerario nella food valley della provincia di Parma: Museo del Parmigiano Reggiano, Pasta, Pomodoro, Salame di Felino, Prosciutto di Parma, Culatello, Fungo porcino di Borgotaro, Tartufo di Fragno e ovviamente il Museo del Vino.
Hanno forse il difetto di essere molto espositivi e poco esperienziali ma sono ben fatti sotto il profilo dei contenuti e degli oggetti conservati. Nel loro insieme dimostrano la consapevolezza della forza narrativa del cibo, da parte delle istituzioni di una terra che punta molto sul turismo del gusto. Si tratta infatti di infrastrutture pubbliche simili a quelle che ci sono in Toscana, come, ad esempio, il Museo del Tartufo bianco delle Crete senesi a Montalcino (Siena).
Esistono tuttavia anche musei privati legati a specifiche aziende e produzioni e un delizioso articolo di Gambrorosso Today ne presenta gli esempi più virtuosi.
MUSEO DELLA LIQUIRIZIA GIORGIO AMARELLI
Qualche anno fa mi dissero che il Museo della Liquirizia aveva più visitatori dei Bronzi di Riace maggiore attrazione dei musei calabresi. Non so se sia ancora vero ma indubbiamente la liquirizia è sinonimo di Amarelli ed è conosciutissima in Italia, sicuramente più delle celebri statue greche in bronzo.
Il museo propone gli oggetti della lavorazione e quelli riferibili alla famiglia Amarelli dal 1731, anno di fondazione, ad oggi compresi i telefoni e i computers. L’allestimento è ben fatto e pieno di curiosità e le visite sono tutte con guida ma l’esperienza partecipata si riduce all’assaggio e allo shopping alla fine
MUMAC – MUSEO MACCHINE PER CAFFÈ E FABBRICA ILLY
In via Pablo Neruda a Binasco vicino a Milano, il museo del Gruppo Cimbali, ha uno spettacolare allestimento moderno dominato dal colore rosso. Contiene una collezione con centinaia di macchine per caffè espresso e una delle più ricche raccolte di documenti sul caffè. La visita consente di imparare molto su quello che beviamo ogni giorno a colazione. Dal curioso al professionista tutti possono arricchire le loro conoscenze in modo divertente.
Non ho visitato il MUMAC ma sono stata alla Illy a Trieste ed ho imparato tantissimo. Ricordo soprattutto i profumi e le sbalorditive innovazioni dell’ungherese Francesco che fondò la ditta nel 1939: dalla macchina da caffè al sotto vuoto. Non è un museo ma la visita guidata agli impianti è altrettanto arricchente e forse più esperienziale
POLI MUSEO DELLA GRAPPA
La parola grappa viene spiegata come l’acronimo di geografia, radici, attualità, produzione, prodotti, affinità. Un messaggio che arriva da Bassano del Grappa, città natale del più celebre distillato italiano. Il museo Poli è composto da 5 sale e si trova accanto al celebre Pone vecchio “degli Alpini”. Testimonianze e oggetti della storia del processo produttivo della grappa e una collezione di bottiglie mignon.
MUSEI DEI CONFETTI PELINO E MUCCI
Si tratta delle sale espositive di due fabbriche eccellenti: la Pelino di Sulmona
fornisce i confetti anche per i matrimoni reali inglesi, quella Mucci ad Andria riguarda i confetti premiati dal Gambero Rosso.
Entrambi raccontano la magia artigianale di queste piccole delizie dolci che mantengono un cure morbido nel tempo. A Sulmona è possibile vedere una collezione di bomboniere e di contenitori per confetti come quello dei confetti cannellini di Giacomo Leopardi e alcune curiosità come i rosari di confetti come quelli delle Clarisse del Quattrocento.
Chi deve sposarsi, vuole celebrare la nascita di un figlio o festeggiare la laurea deve andare a vedere questi luoghi e scegliere il gusto che meglio si associa al suo momento felice.