IGT TOSCANA HA UN CONSORZIO RICONOSCIUTO
IGT TOSCANA OVVERO SUPERTUSCAN ORA HANNO UN CONOSRZIO RICONOSCIUTO GUIDATO DA CESARE CECCHI E STEFANO CAMPATELLI

IGT Toscana ora ha un consorzio IGT Toscana Sanchimento Donatella Cinelli Colombini
di Donatella Cinelli Colombini #winedestination
Tutti pensavano che l’IGT – Indicazione geografica tipica – del vino toscano avesse da tempo un consorzio riconosciuto e uno strumento di tutela. Un pensiero derivante dal prestigio degli IGT di questa regione, la sola in cui le indicazioni geografiche tipiche rivaleggiano -per fama, qualità e prezzo – con le denominazioni più forti. In altre parole l’IGT toscano, caso unico in Italia, si posiziona sopra le DOC e non sotto. Persino lo sfuso IGT costa quanto e più del Chianti DOCG.
Fra gli IGT toscani non c’è più Sassicaia, che ora ha una DOC tutta sua, ma ci sono vini del calibro del Tignanello e Solaia di Antinori, Masseto e Gorgona di Frescobaldi, Le Pergole Torte di Montevertine, il Flaccianello della Pieve di Fontodi, il Testa Matta di Bibi Graetz…. I supertuscan che hanno rilanciato il vino toscano alla fine del Novecento e tutt’ora lo rappresentano nelle liste delle bottiglie da investimento.
FINALMENTE UN CONSORZIO PER I SUPERTUSCAN CHE, DOPO AVER CORSO DA SOLI ORA FARANNO SQUADRA
Finalmente, dopo decenni di “fai da te” l’IGT ha un consorzio autorizzato a tutelare il nome e a coordinare la promozione dell’Igt Toscana. Questo significa che potrà organizzare azioni collettive come degustazioni all’estero, press tour, campagne pubblicitarie …. Si chiama Consorzio Vino Toscana, è presieduto da Cesare Cecchi e diretto da Stefano. Nel Consiglio di amministrazione siedono i rappresentanti delle maggiori cantine regionali per dimensione e prestigio. I soci sono 130 compresa la mia azienda.
I numeri della produzione sono importanti: 13.500 ettari di vigneto, per una produzione annua di 640.000 ettolitri pari al 27% di quella totale regionale, 95 milioni di bottiglie commercializzate all’anno per un valore che sfiora il mezzo miliardo di Euro.
Il riconoscimento del consorzio è importante per l’agricoltura toscana, come ha ricordato la Vicepresidente Stefania Saccardi perchè riguarda << 4000 produttori di vino che rivendicano Toscana IGT>>. Il primo obiettivo mi pare proprio quello di associare un maggior numero di produttori / imbottigliatori di IGT affinché imparino a lavorare insieme per accrescere le prospettive commerciali collettive. Infatti i supertuscan hanno un potenziale ancora inespresso: 7 bottiglie su 10 vengono esportate (Europa 46% e Usa 33%) con una crescita del 126% negli ultimi anni che potrebbe ancora aumentare soprattutto in valore.
INDAGINE SULL’IGT TOSCANA NELLE ENOTECHE VINARIUS
Anche il mercato italiano dell’IGT viene tenuto d’occhio e il Consorzio Vino Toscana ha appena pubblicato un’indagine sul posizionamento commerciale dell’IGT nelle enoteche associate a Vinarius e presenti in tutta Italia. Il risultato conferma la forza del Supertuscan nel più prestigioso canale di vendita al dettaglio. L’analisi fornisce infatti dati quantitativi e soprattutto qualitativi del mercato dando indicazioni sulle nuove tendenze.
Le etichette di vino Toscana IGT per ciascun negozio sono mediamente da 11 a 15 e la loro commercializzazione corrisponde al 14% del business. I prezzi di vendita sono buoni e vanno da meno di 10€ (23%) a una fascia media, che percentualmente è la più consistente, fra 10 e 20€ (43%)fino a un terzo di bottiglie premium, sopra i 20€ (34%).
Mentre il pubblico apprezza tutto il ventaglio dei prezzi, gli enotecari considerano l’IGT Toscana un vino di fascia medio alta e alta.
I principali elementi cercati dai consumatori nei vini Toscana IGT sono il territorio, il marchio aziendale e, solo per i bianchi, il vitigno.
Per il momento gli elementi trainanti della vendita sono la qualità e il brand ma in futuro peseranno anche la provenienza geografica, la sostenibilità e il prezzo. Le prospettive commerciali appaiono favorevoli.