IL VINO A MALTA
HO ASSISTITO DI PERSONA ALLA RINASCITA DEL VINO MALTESE E QUI VI RACCONTO QUESTA CURIOSA VICENDA AIUTANDOMI CON LE PAROLE DI MARIO FREGONI

Meridiana la rinascita del vino maltese
Di Donatella Cinelli Colombini #winedestination
Come ogni isola del Mediterraneo, anche Malta era coperta di oliveti e vigneto fino dall’epoca preistorica quando Greci, Fenici e poi Romani usavano l’isola per fare tappa con le loro navi. Le coltivazioni tradizionali continuarono nei secoli finché Malta diventò colonia britannica (1814) e a Londra decisero che doveva produrre cotone. Chi ha più di cinquant’anni ricorda come sulle tavole maltesi ci fosse il burro e non l’olio esattamente come in Inghilterra.
IL PERIODO DELLE SOFISTICAZIONI
Alla fine del Novecento i vigneti e le cantine erano in condizioni tristissime come le descrive il Professor Mario Fregoni in una relazione del 1990 commissionata dall’Ordine dei Cavalieri di Malta che volevano impiantare un vigneto nell’area dell’aeroporto costruito durante la seconda guerra mondiale. Il testo è stato recentemente pubblicato dal Corriere Vinicolo e costituisce una testimonianza davvero intrigante. <<Purtroppo a Malta esistono solo varietà da tavola rosse Girgentina e Gellewza>> scrive Fregoni <<dalle quali si ricava vino mediante abbondante zuccheraggio>>. Ancora più misere sono le condizioni delle cantine maltesi. <<Malta ha una cattiva fama nella CEE per le sofisticazioni che vengono perpetrate nei porti a carico del vino, prodotto con mosti e zucchero di svariata origine anche in collegamento con altri Paesi. Questa immagine deve essere ribaltata con iniziative vitivinicole serie e protocolli antisofisticazione>>.
MERIDIANA – ANTINORI E LA RINASCITA DEL VINO MALTESE
Da qui parte la rinascita di cui fa parte il vigneto Meridiana dei Cavalieri di Malta, poi acquisito da Antinori. Viene piantato un po’ di tutto per capire come continuare negli anni successivi: Inzolia, Falanghina, Fiano, Malvasia delle Lipari, Greco di tufo, Moscato, Malvasia nera, Nero d’Avola oltre alle varietà internazionali.
Meridiana diventa un punto di riferimento e un esempio da seguire.
Nei primi anni Duemila assisto personalmente al processo di rinascita come vicepresidente dell’Enoteca Italiana ente a cui l’Unione Europea attribuisce il ruolo di advisor per sovrintendere alla crescita delle denominazioni maltesi. All’inizio le commissioni d’assaggio sono un vero calvario ma poi le cose migliorano e i controlli vengono spostati in Sicilia.
IL VINO MALTESE OGGI
Oggi nelle isole maltesi ci sono vigneti con varietà adatte ai climi caldi e crescono le competenze tecniche in viticultura ed enologia. A fianco delle cantine storiche ci sono anche piccole cantine boutiques con il proprio piccolo vigneto. Non c’è una montagna come l’Etna per abbassare le temperature e l’irrigazione, come i prodotti chimici sono forse utilizzate in modo troppo abbondante, ma anno dopo anno i vini sono sempre più buoni. Insomma il vino maltese sta rinascendo anche grazie al turismo che gli consente di avere gli stessi prezzi delle migliori bottiglie importate dello stesso tipo. Una rinascita che deve molto all’Italia.