California vigeto colpito dalla Xylella

LA XYLELLA ATTACCA I VIGNETI ALLARME ROSSO 

California vigeto colpito dalla Xylella

LA XYLELLA CHE COLPISCE LE VIGNE E’ ARRIVATA IN PORTOGALLO NEL 2023, PROVIENE DAGLI USA E IN CALIFORNIA HA DISTRUTTO 35.000 ETTARI DI VIGNA. VA FERMATA SUBITO

Xylella- manifestazione sulle foglie di vite della malattia di Pierce

Xylella- manifestazione sulle foglie di vite della malattia di Pierce

Di Donatella Cinelli Colombini #winedestination 

2023 anno terribile per i vignaioli italiani che dopo la peronospora ora devono affrontare una nuova incognita: la Xylella fastidiosa. E’ un batterio che attacca la vite e la fa morire in due anni. Da tempo è diffusa in USA dove causa danni per milioni di Dollari ogni anno e la distruzione di 35mila ettari di vigne in California. E’ arrivato in Europa nella primavera 2023, le prime viti infette sono state trovate in Portogallo. La Xylella è difficilmente arginabile come ben sanno i coltivatori di olivi pugliesi che hanno visto seccare le loro piante centenarie. Nel caso dell’olivo si tratta della Xylella fastidiosa pauca che attacca anche agrumi, mentre la variante che attacca la vite ha il nome Xylella fastidiosa fastidiosa e colpisce anche mandorlo, acero, ciliegio, erba medica e molte altre piante.

LA XYLELLA FASTIDIOSA CHE ATTACCA LA VITE ARRIVA DAGLI USA IN EUROPA NEL 2023

Fermare il batterio dopo che si è diffuso, è difficilissimo visto che si riproduce in un gran numero di piante ospiti, anche selvatiche. Inoltre non esiste una cura capace di salvare le piante contaminate. Determina la malattia di Pierce, un disseccamento improvviso delle foglie e le piante infette sopravvivono al massimo due anni.

L’unica soluzione è prevenire il contagio fermarlo è poi quasi impossibile.

 

IDENTIFICARE E UCCIDERE L’INSETTO PORTATORE PRIMA CHE DIFFONDA LA MALATTIA

In questa azione hanno un ruolo chiave gli insetti. In Puglia Xylella fastidiosa si è diffusa grazie alla mosca sputacchina, mentre negli Stati Uniti la sottospecie fastidiosa, che attacca le viti, è trasportata dalla cicalina Homalodisca vitripennis. Questo insetto non è presente in Europa. Il problema nasce dalla possibile esistenza, nel nostro Continente, di un altro insetto che succhiando la linfa delle viti malate infetta poi quelle sane. Infatti tutti gli insetti che si nutrono di linfa sono possibili “portatori sani”. La ricerca si sta concentrando sulle specie della famiglia delle Aphrophoridae (le sputacchine), delle Cicadellidae (le cicaline, a cui appartiene anche Scaphoideus titanus, la cicalina vettore della flasvescenza dorata) e delle Membracidae (per fortuna poco presenti in Europa).
Sapere qual’è l’insetto vettore e distruggere subito le piante infette sono i soli modi per fermare il contagio.

 

UNA POSSIBILE SOLUZIONE E’ TROVARE SPECIE DI VITI RESISTENTI

Secondo Velasco, direttore del Centro di ricerca in viticoltura ed enologia (Crea-Ve) che è stato intervistato da Trebicchieri << le malattie fungine potranno essere contenute, grazie alla genetica, non solo tramite le Tea ma anche grazie ai vitigni resistenti ottenuti da incroci>>. Esiste quindi un secondo filone di ricerca che punta sull’individuazione o la creazione di varietà resistenti. << Come spesso dico nei miei seminari, una viticoltura da divano non esiste. I sistemi di supporto alle decisioni, il miglioramento genetico e la ricerca sui patogeni potranno aiutare molto ma l’azione appropriata del produttore resta centrale per il risultato finale>>.
Tutti speriamo che le ricerche delle università europee si concentrino sulla Xylella fastidiosa fastidiosa e scongiurino il diffondersi del contagio uccidendo gli insetti portatori, bruciando i vigneti infetti e forse diffondendo piante resistenti. E’ importante agire presto perché potrebbe ripetersi nei vigneti il disastro avvenuto negli oliveti.