Sassicaia

Le super cantine in Italia e nel mondo

Tanuta San Guido

La cantina italiana con più fatturato è la Giv – Cantine Riunite, ma è la Cavit quella che esporta di più e la più remunerativa è Sassicaia

Tanuta San Guido

Sassicaia Tenuta San Guido

Vinitaly è il momento delle classifiche del vino e le due più importanti sono di Mediobanca e di Anna Di Martino per “Il Mondo”. Molte conferme e qualche sorpresa: scopriamo che le grandi cantine italiane crescono i loro fatturati nonostante la crisi in un comparto vino più in salute del resto dell’economia italiana, grazie all’export decisamente brillante. Fra le 15 aziende enologiche con maggiore percentuale di esportazione nel mondo, 4 sono italiane: Cavit al secondo posto assoluto, Antinori, Giv- Cantine Riunite e Caviro. Non si tratta di un’impresa eroica vista la dimensione enorme dei maggiori gruppi mondiali. La più grande, la statunitense Costelletion, ha un fatturato di 2.051.000.000$ cioè quattro volte la maggiore delle italiane che è la Giv-Cantine riunite.
Rimanendo in casa nostra e spulciando la classifica delle cantine con più business troviamo, dopo la Giv, Caviro,

Antinori nuova cantina

Antinori Bargino nuova cantina

Campari, Cavit, Antinori, Mezzacorona, Fratelli Martini e Zonin tutte con un segno più sulla variazione dei fatturati rispetto all’anno scorso. In effetti sembra che la dimensione aziendale aiuti in questa fase congiunturale in cui la capacità di conquistare i mercati esteri gioca un ruolo decisivo.
La lista delle cantine più remunerative si apre con la Tenuta San Guido del Marchese Incisa della Rocchetta, la mitica Sassicaia, seguita a ruota da Antinori, poi Ferrari, Masi, Santa Margherita, Frescobaldi, Terra Moretti, Cusumano e Ricasoli. Qui dominano le grandi famiglie del vino così come nella classifica dei fatturati hanno un ruolo maggiore le cantine cooperative.

 

Trento Cantine Ferrari

Ferrari cantine di Trento

Per concludere, riprendo una notizia di Wine News che commenta l’aumento degli investimenti e del numero degli occupati nel settore del vino. Solo una lieve variazione dell’ 1,9% ma certo incoraggiante in questo momento.
Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini