Rapporto Coop 2023

RAPPORTO COOP 2023 E L’IDENTITA’ ITALIANA DEL CIBO CHE SPARISCE

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COME OGNI ANNO ALBINO RUSSO, ATTRAVERSO IL RAPPORTO COOP CI FA SCOPRIRE COME CAMBIANO GLI ITALIANI E QUEST’ANNO CI PRESENTA LA PERDITA’ DI IDENTITA’ ALIMENTARE

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di Donatella Cinelli Colombini #winedestination 

Siamo negli anni dell’incertezza con gli equilibri ambientali, economici, politici … che stanno venendo meno a livello mondiale. Contemporaneamente ci sono l’esplosione demografica dei Paesi Africani che sta modificando la popolazione della terra e l’intelligenza artificiale che promette di trovare una soluzione per il cancro ma anche di modificare radicalmente moltissime professioni.
Forse l’elemento di maggior cambiamento è quello che riguarda la popolazione. La crescita esponenziale di desertificazione, alluvioni, uragani … spinge interi popoli a migrare. Questo, aggiunto alla pressione demografica in alcune parti del mondo -India e Africa- e alla contemporanea denatalità nei Paesi più sviluppati sta mettendo in crisi il sistema di welfare di nazioni come l’Italia e rimetterà il Mediterraneo ad epicentro di un enorme spostamento di popoli. Adam Tooze chiama questa situazione POLICRISI e spiega come le varie crisi <<interagiscano fra loro in maniera tale che l’insieme delle parti è più opprimente della loro semplice somma>>.

LA POLICRISI METTE L’ITALIA E GLI ITALIANI “IN PAUSA”

Questo è lo scenario in cambiamento descritto nel Rapporto Coop 2023, un rallentamento dell’economia pressoché generalizzato a cui si sono aggiunte l’inflazione e le misure monetarie delle banche centrali finalizzate ad arginarla. Il risultato, per le singole persone, è un calo netto del potere d’acquisto. In questo scenario l’Italia sembra un Paese “in pausa” che rimanda acquisti importanti come casa o auto e spesso rinuncia ad essere genitore. Metà di chi ha fra 20 e 40 anni non vuole figli. La parola d’ordine sembra essere “aspettiamo”. In Italia la gente non fa le barricate, usa meno lo smartphone, ha meno bisogno di supporto psicologico e cerca di risparmiare nella spesa, nelle cene fuori casa e nelle vacanze.
Incredibilmente siamo fra i Paesi più sicuri in Europa. I reati sono diminuiti del 5,8% fra il 2019 e il 2022. Nella classifica degli omicidi vince la Francia con 1,1 assassini per ogni 100.000 abitanti segue la Germania con 0,8 e poi la Spagna con 0,6. Anche nelle violenze sessuali svetta la Francia con 109 ogni centomila residenti poi la Germania con 50,3 e la Stagna con 31,5. I dati del nostro Paese sono rispettivamente 0,5 e 8,9 quindi molto migliori.
A livello mondiale gli squilibri continuano ad accentuarsi: l’1% della popolazione mondiale possiede il 50% della ricchezza complessiva del mondo ma il 53% degli otto miliardi di persone che vivono sulla terra sopravvive con solo 1% di questa ricchezza. Se in Africa una famiglia consuma circa 20 litri d’acqua al giorno – in pratica beve – in Nord America una famiglia ne consuma fino a 350.
In Europa di buttano 130 kg di cibo a persona ma nel mondo ci sono 250 milioni di esseri umani che soffrono la fame.

GLI ITALIANI STANNO PERDENDO IL GUSTO DEL CIBO ITALIANO

Dopo le rinunce legate al calo di potere d’acquisto degli stipendi, nella spesa alimentare, il 2024 si caratterizza con una maggiore oculatezza che privilegia la forma fisica, la salute e il benessere personale. La spesa diventa sobria e sostenibile ma anche più lontana da uno stile italiano. Un connazionale su 5 dichiara di non avere identità alimentare. In pratica questa quota è raddoppiata in un solo anno.
L’elemento più vistoso di tale cambiamento riguarda la riduzione nell’acquisto di frutta e verdura ma c’è anche una crescita di shopping di alimenti con meno calorie e più proteine soprattutto non animali. Se il primo sembra dipendere dai grandi aumenti di prezzi dell’ortofrutta per il secondo c’è un legame con regimi dietetici di tendenza come i vegani, lo sport e il wellness.
La nuova abitudine è fare la spesa più spesso comprando di meno nell’evidente tentativo di ridurre gli sprechi.
In Europa, gli Italiani sono i meno propensi a sacrificare il cibo per risparmiare mentre i britannici sono nettamente i primi seguiti a ruota dai francesi.