XIV Giornata nazionale della cultura del vino e dell’olio

XIV GIORNATA NAZIONALE AIS DELLA CULTURA DEL VINO

XIV Giornata nazionale della cultura del vino e dell'olio

NELLA SPETTACOLOSA BIBLIOTECA DEL COLLEGIO ROMANO CON IL PRESIDENTE AIS SANDRO CAMILLI, EDITH GABRIELLI, ROBERTA GARIBALDI, DONATELLA BIANCHI, LUIGI CARICATO ED IO

La XIV Giornata nazionale della cultura del vino e dell’olio, 17 maggio 2024 era dedicata a “Cultura mediterranea: olio e vino in cucina, paradigma del confronto di civiltà”.
Il convegno nazionale si è svolto in una cornice spettacolare: la Sala della Crociera, biblioteca del palazzo del Collegio Romano, edificato tra il 1581 e 1584 come sede della Compagnia di Gesù e oggi parte del VIVE Vittoriano – Palazzo Venezia del Ministero della Cultura. La sala è rivestita da magnifiche scaffalature contenenti libri antichi e rari. L’atmosfera è quella di un sacrario della cultura dove hanno studiato frati e allievi del prestigioso del Collegio Romano. Un gioiello ancora poco conosciuto che solo recentemente ha aperto le sue porte ai visitatori.

IL PRESIDENTE AIS SANDRO CAMILLI E LA GIORNATA DELLA CULTURA DEL VINO

XIV Giornata nazionale della cultura del vino e dell'olio

XIV Giornata nazionale della cultura del vino e dell’olio

14 anni dall’iscrizione della Dieta Mediterranea nel patrimonio immateriale Unesco, la giornata AIS 2024 vuole celebrare la ricchezza e varietà della cultura materiale legata al cibo e sostenere la candidatura della cucina italiana allo stesso riconoscimento. Grazie al Protocollo d’Intesa siglato con il Ministero dell’Istruzione e del Merito (MIM), il Ministero della Cultura (MIC) e il Ministero dell’Agricoltura della Sovranità Alimentare e delle Foreste (MASAF), la Giornata Nazionale ha coinvolto, nell’arco di 13 edizioni, oltre 160 sedi straordinarie lungo tutta la penisola, selezionate tra siti archeologici e luoghi di alto valore storico e artistico.
In tutte le sue edizioni la giornata ha messo l’accento sul vino come espressione della civiltà umana.

I RELATORI: EDITH GABRIELLI, ROBERTA GARIBALDI, DONATELLA BIANCHI, LUIGI CARICATO ED IO

I relatori che hanno partecipano all’incontro 2024 sono stati Edith Gabrielli, Roberta Garibaldi, Donatella Bianchi, Luigi Caricato ed io, moderati da Valerio Ceva Grimaldi e accolti dal Presidente AIS Sandro Camilli.
Edith Gabrielli era in veste di padrona di casa come direttrice del VIVE che comprende il Vittoriano e Palazzo Venezia. La Gabrielli è una figura di riferimento della cultura italiana. Roberta Garibaldi è la massima esperta italiana di turismo enogastronomico, docente di Tourism Management all’Università di Bergamo e Vicepresidente del comitato turismo dell’OCSE -OECD. Donatella Bianchi giornalista RAI, conduttrice e con una lunga carriera nel mondo della comunicazione è nota soprattutto per il programma Linea Blu dedicato al mare e all’ambiente. Luigi Caricato scrittore e giornalista ideatore di Olio Officina è professore presso il master in olivicoltura dell’Università di Pisa.

XIV Giornata nazionale della cultura del vino e dell'olio

XIV Giornata nazionale della cultura del vino e dell’olio

IL MIO CONTRIBUTO SUL TURISMO DEL VINO

Il mio contributo è partito dagli elementi che attraggono il turismo del vino e che non si limitano al nettare di bacco ma riguardano anche il paesaggio, la gastronomia, le persone e il clima. In altre parole, i flussi di visitatori si formano verso le zone che producono un vino di alta qualità e distintività se intorno ad esso ci sono un territorio rispettato e bello dove è possibile gustare e comprare alimenti identitari. Sono importanti anche i portavoce del mondo del vino, i vignaioli che, con la loro testimonianza diretta, trasformano i turisti del vino in repeaters e clienti abituali.
La mia relazione era incentrata sulla necessità di professionisti della wine hospitality che debbono avere le competenze dei sommelier oltre a molte altre. Questo perché creare esperienze sul vino capaci di soddisfare le esigenze dei visitatori è difficile perché i turisti del vino non sono tutti uguali e in Italia ci sono circa 25.000 cantine. Per questo è indispensabile creare proposte diversificate e autentiche. Per chiarire questo concetto sono partita dalla descrizione delle principali tipologie di viaggiatori del gusto.

LE CINQUE TIPOLOGIE DI TURISTI DEL VINO

Cominciando dal gruppo più numeroso: gli enoturisti per caso, cioè i vacanzieri senza un reale interesse per il vino. Sono sensibili al rispetto della natura e delle tradizioni. Comprano poco e bottiglie a buon mercato ma sono attratti da oggettistica e souvenir gastronomici. Desiderano una visita breve, in gruppo, che inizia con le parti più tradizionali con meno tecnologia ed è commentata da poche spiegazioni tecniche e molto storytelling. L’assaggio va limitato a due vini ma i cibi tipici, in abbinamento, sono molto graditi.
Ci sono i turisti del vino classici che sono attratti dalla fama prestigio delle cantine verso cui si dirigono oppure, se sono stranieri, dal prestigio della denominazione. Ovviamente più la wine destination è caratterizzata da elementi distintivi e più funziona da calamita. Il wine lover è attratto da vini di pregio, cose nuove e rare. Vorrebbe una visita individuale accompagnata da persone esperte che gli permettono di scoprire le ultime novità e possibilmente farne un’esperienza diretta come effettuare il remuage dello spumante sperimentale.
Gli opinion maker e gli amanti del lusso, per motivi diversi, hanno le stesse esigenze: i super esperti sono a caccia di rarità estreme anche se non le posso pagare, mentre i ricconi le possono comprare ma molto spesso non le sanno capire. Entrambi hanno bisogno di eccellenze enologiche esclusive e straordinarie da proporre loro con un accompagnatore d’eccezione come l’enologo famoso o il titolare. La visita in gruppo è da escludere così come la location dove assaggiano tutti. Bisogna prepararsi a dedicare molte ore a questi ospiti VIP.
Accanto ai visitatori individuali ci sono i gruppi. Essi vanno distinti in due tipologie: i grandi bus che hanno la cantina nel loro itinerario per spezzare la sequenza di città d’arte e musei che caratterizza il viaggio in Italia, oppure i winery tour dei minivan commercializzati da agenzie specializzate nel turismo del vino. Mentre il primo riguarda soprattutto persone poco interessate al vino e porta all’estremo le esigenze degli “enoturisti per caso”, i winery tours sono prediletti dagli appassionati nord americani e portano in cantina persone disposte a imparare e a comprare.
Come è facile capire, soddisfare esigenze così diverse richiede grandi professionalità e i sommelier con ottima padronanza della lingua inglese potrebbero vedere  possibili sbocchi professionali nel lavoro di addetti all’hospitality in cantina oppure di guida di winery tours