BAROLO ED ENOTURISMO
Imparo sempre qualcosa visitando le Langhe ma questa volta spero di aver insegnato anch’io qualcosa di utile all’accoglienza turistica delle cantine del Barolo
Di Donatella Cinelli Colombini
La Strada del Barolo e grandi vini di Langa è una delle pochissime “Strade del vino” che funzionano. E’ diretta da Daniele Manzone, l’uomo che ha rinnovato il WiMu all’interno del Castello di Barolo, trasformandolo in un percorso interattivo e esperienziale che riceve circa 60.000 visitatori all’anno. E’ stato il primo Hub enoturistico realizzato in Italia.
LA STRADA DEL BAROLO E DEI GRANDI VINI DI LANGA
Negli anni, la Strada del Barolo e grandi vini di Langa ha organizzato un crescente numero di eventi, gli ultimi a Milano e a New York, per promuovere la destination Langhe unendo vino, gastronomia, paesaggi, centri storici…un mix di eccellenze che trova la sua consacrazione nel riconoscimento Unesco di Patrimonio dell’Umanità, ottenuto nel 2014.
In effetti arrivare a Barolo è come immergersi nei vigneti perché le colline sono ricamate dalle mani dei vignaioli. Salire a Cannubi e camminare fra i filari sembra un rito sacro, poi alzando gli occhi e guardando La Morra è impossibile non emozionarsi.
BAROLO UN PAESE CON CASE CANTINE
Anche l’abitato di Barolo è un luogo da mito perché inizialmente le cantine erano nel paese; Mascarello, Chiara Boschis e Barale tutti nella stessa piazzetta, Damilano pochi metri più avanti. Incredibile perché il comune ha solo 700 abitanti. C’è da immaginarsi cosa è successo all’epoca dei Barolo Boys.
DIALOGHI FRA VIGNAIOLI BAROLO BRUNELLO
In un luogo del genere, dove il vino è il protagonista, anzi il sovrano assoluto, andare a insegnare l’enoturismo richiede coraggio. Ma io amo le sfide e quindi ho accettato l’invito e anzi ho portato anche Rosso e Brunello di Montalcino per partecipare a quelli che vengono chiamati “Dialoghi fra Vignaioli” e sono degustazioni incrociate in cui ciascuno presenta le proprie bottiglie ai colleghi. Io ho provato a commentare i vini con lo storytelling esemplificando la tecnica di comunicazione adatta ai turisti. Qualcosa di lontanissimo delle spiegazioni più tecniche normalmente fornite da tutti loro. Avevo paura di averli offesi ma poi, durante la cena e leggendo i messaggi che alcuni dei presenti mi mandavano, ho capito di averli convinti o almeno di averli incuriositi.
PIEMONTE PRIMA REGIONE PER IL TURISMO ENOGASTRONOMICO
C’è infatti un punto che va affrontato. Dai dati fin ora conosciuti, i turisti del vino con maggiore capacità di spesa sono nel Nord Ovest d’Italia, cioè proprio in Piemonte, dove sono stati fatti anche grossi investimenti in sale da degustazione, punti vendita e ristoranti.
Ma le esperienze proposte dalle cantine ai turisti sono tutte uguali: visita guidata con spiegazione del processo produttivo e assaggio. La differenziazione è solo nel numero e nell’importanza dei vini. Il risultato è che stanno venendo a noia.
LE CANTINE DELLE LANGHE DEVONO DIVERSIFICARE LE ESPERIENZE TURISTICHE
Secondo Sandro Minella, figura di spicco dell’enoturismo italiano, che ha dialogato con me durante la conferenza a Barolo, le agenzie che commercializzando winery tour hanno ridotto il numero delle cantine da visitare preferendo intercalarle con lezioni di cucina, caccia al tartufo, visite di birrifici, caseifici, salumifici o monumenti d’arte.
Bisogna reagire arricchendo le visite nelle cantine con esperienze autentiche ma diversificate. Recuperare le ricette della nonna per offrire una degustazione di vino abbinata a cibi di famiglia, oppure organizzare un momento di lavoro nella vigna con attrezzi di un secolo fa, o ancora restaurare la stalla con il carroccio che traportava l’uva. Esperienze del genere, se autentiche e partecipate, trasformano il turista in cliente affezionato in grado di riconoscere e preferire i vini di quella cantina per anni ed anni.
Spero di aver messo dei semi utili al cambiamento.
Concludo con la cena da Rosso Barolo in cui abbiamo mangiato benissimo e bevuto ancora meglio, iniziando con un blend di Chardonnay e Riesling di Ettore Germano veramente superbo.