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Colossi del vino italiano ora sono tre 

Italian Wine Brands acquisisce Enoitalia e nasce un colosso da 400 milioni di Euro, il Fondo Clessidra unisce Botter e Mondodelvino per un totale di  350 milioni 

Cuvage-Mondodelvino

Cuvage-Mondodelvino

di Donatella Cinelli Colombini 

GIV-Cantine Riunite non è più il solo grande gruppo italiano anche se resta il primo della lista con oltre seicento milioni di business annuo.  La riunione di Botter e Mondodelvino in una sola impresa all’interno del fondo Clessidra crea un altro colosso. E’ ancora più grande quello che Italian Wine Brands ha formato acquisendo Enoitalia per 150 milioni di euro. Si tratta di un’impresa privata del vino da oltre 400 milioni di euro di fatturato, annuo.

LE 100 GRANDI CANTINE FANNO DA SOLE META’ DEL BUSINESS ENOLOGICO ITALIANO

Piccolo, purtroppo, nel vino è sempre meno bello. Durante la pandemia le 100 grandi cantine italiane hanno fatto utili mentre quelle di ridotte dimensioni, anche se bravissime, hanno sofferto.

Londra_Stefano-Ricagno-riceve-il-premio-per-Cuvage

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Come giustamente sottolinea Anna Di Martino nel suo report annuale sulle grandi imprese enologiche del nostro Paese, le 100 più grandi, fanno da sole metà del giro d’affari di tutte le 35.000 cantine italiane e oltre il 60% dell’export totale.

Questo significa che le piccole sono davvero piccole e nella stragrande maggioranza dei casi molto piccole.

L’operazione del Fondo Clessidra che ha acquisito la maggioranza di Mondodelvino unendola a Botter e formando un gruppo da 350 milioni di fatturato annuo, così come la creazione del nuovo gruppo formato da Italian Wine Brands e Enoitalia, Gruppo Pizzolo (Ebitda di Euro 42,7 milioni nel 2020)  dice anche un’altra cosa: puntare su chi ha pochi vigneti è più remunerativo.