Non piacce il tappo sintetico ma neanche il marchio bio
Le sconcertanti reazioni dei consumatori di vino canadesi di fronte ai vini a marchio bio o biodinamici e il loro rifiuto dei tappi a vite o sintetici

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Di Donatella Cinelli Colombini
Mi sono spesso chiesta se i vini a marchio bio o biodinamici abbiano un vantaggio commerciale. Ritengo che il rispetto dell’ambiente e l’attenzione alla salute dei consumatori siano dei doveri etici che qualunque produttore di vino dovrebbe sentire indipendentemente da ogni considerazione commerciale ma, visto che la produzione BIO comporta costi di produzione più alti, è comunque importante capire se i consumatori sono disposti a pagare questo prezzo.
Francamente credevo si. Negli ultimi anni il numero delle pubblicazioni, eventi, fiere, cataloghi dedicati ai vini eco-friendly è talmente aumentato da far sembrare il marchio bio come l’autostrada verso il mercato. Anche la crescita dei dati sulle produzioni e le vendite sembrerebbero confermarlo.

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Tuttavia non tutto va nella stessa direzione. L’articolo è intitolato “Importance of eco-logo and closure type on consumer expectations, price perception and willingness to purchase wines in Canada” pubblicato nel Journal of Wine Economics manda luci e ombre sulla percezione che i consumatori hanno del vino bio e delle nuove chiusure delle bottiglie.