Palazzo Farrattini interni

Il Brunello e l’architetto Ridolfi protagonisti a Amelia

Palazzo Farrattini interni

Quattro serate a Palazzo Farrattini per celebrare l’arte i grandi vini e le loro dinastie. Il 10 luglio è il turno di Violante Gardini Cinellicolombini Jr

MARCO STRUZZI, VIOLANTE GARDINI, RITA RONCONI

MARCO STRUZZI, VIOLANTE GARDINI, RITA RONCONI

Una passerella di grandi dinastie del vino: Borghini Baldovinetti, Frescobaldi, Ricasoli e Cinelli Colombini raccontano un passato di vigne, castelli, scrittori, santi e avventurieri. Gli incontri avvengono a Palazzo Farrattini ad Amelia progettato nel Cinquecento da Antonio da Sangallo il giovane e recentemente tornato all’originario splendore. In occasione dei 4 eventi le sale del palazzo sono state trasformate in gallerie d’arte con opere di Andy Warhol, Keith Haring, Ugo Nespolo … le serate sono intitolate “Tra passato e contemporaneità” e sono state organizzate da Rita Ronconi per l’Ordine degli

palazzo farrattini Amelia

palazzo farrattini Amelia

architetti PPC della Provincia di Terni e il Centro studi Ridolfi. Vogliono celebrare i grandi architetti legati all’Umbria all’interno di una cornice di storia, arte e grandi vini. Il 10 luglio i protagonisti sono stati Mario Ridolfi (1904-1984) e i vini di Donatella Cinelli Colombini presentati dalla figlia Violante: Rosa di Tetto IGT, Doc Orcia Cenerentola, Brunello di Montalcino, Passito da uve Traminer. Ecco che i commensali hanno ascoltato un convegno su Mario Ridolfi uno dei maggiori artefici del razionalismo e del neorealismo architettonico per poi scendere a cena nel parco. Alle 10, trafelatissima dopo 4 ore di fila in autostrada è arrivata Violante per

Palazzo Farrattini interni

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raccontare dei suoi vini e dei suoi antenati . Una storia che inizia a Siena nel medioevo dove i Colombini erano mercanti finchè Giovanni (1304-1368) non donò tutti i suoi averi ai poveri. Non sappiamo quando i Colombini arrivarono a Montalcino ma alla metà del Novecento uno di loro sposò la discendente di un antico casato locale i Tamanti, che già pagavano le tasse per le loro terre alla fine del Cinquecento. Si tratta delle stesse terre dove adesso ci sono i vigneti del Casato Prime Donne. La famiglia Colombini è stata una delle pioniere del successo internazionale del Brunello ed ha avuto un ruolo di primo piano nella sua affermazione come grande vino da lungo invecchiamento.
Violante ha poi raccontato dell’altro ramo della sua famiglia, a cui si deve la costruzione della Fattoria del Colle nel 1592. Casato di giuristi e diplomatici senesi i Socini furono fra i personaggi di punta della riforma protestante. Lelio (1525-1562) e

Stemma familiare Fattoria del Colle

Stemma familiare Fattoria del Colle

Fausto Socini (1539-1604) si opposero così fortemente dal dogma della Trinità da scatenare le ire del Papa e la successiva confisca di tutti i beni. La Fattoria del Colle rimase per trecento anni di altri proprietari finchè il trisnonno di Violante la ricomprò. Oggi è un piccolo borgo trasformato in centro agrituristico con al centro la villa e la cappella. Intorno ci sono i vigneti da cui, oggi come nel Cinquecento, nascono meravigliosi vini rossi. Ne è un esempio il Cenerentola Doc Orcia che ha letteralmente stregato gli 80 partecipanti alla cena di Palazzo Farrattini.