IL TURISMO DEL VINO NON RIGUARDA SOLO IL VINO
PANORAMI, SPORT, MONUMENTI E CITTÀ D’ARTE, GASTRONOMIA TIPICA E OVVIAMENTE CANTINE CON LA SPERANZA DI PARTECIPARE AD ESPERIENZE DIVERSE DA TUTTE QUELLE FATTE PRIMA
Da sempre sappiamo che il vino non basta a generare flussi enoturistici serve un paesaggio suggestivo, una gastronomia tipica e la presenza di persone con cui instaurare un rapporto. Più di recente, con l’aumento esponenziale delle cantine turistiche (25.000) l’elemento più critico è la proposta di esperienze troppo simili fra loro. Nel 96% delle imprese del vino i visitatori fanno una visita di tinaia e bottaia con spiegazione del processo produttivo seguito da una degustazione. E’ solo la dimensione e l’importanza di quest’ultima che varia. Per questo Roberta Garibaldi, ci dice che il 66% dei visitatori pensa che le esperienze in cantina siano tutte simili e c’è un rischio concreto che vengano a noia.
Ma offrire esperienze diverse e capaci di insegnare divertendo è possibile, Donatella Cinelli Colombini ce lo mostra.
ESPERIENZE SU MISURA PER OGNI TIPO DI TURISTA DEL VINO
Identità, autenticità e diversità sono le tre parole chiave. Donatella Cinelli Colombini vi invita nelle sue cantine del Casato Prime Donne a Montalcino e della Fattoria del Colle nella Doc Orcia per partecipare ad esperienze uniche e memorabili studiate per i diversi target di visitatori. A Montalcino è possibile fare una degustazione itinerante enomusicale con 4 soste abbinate a vini diversi e musiche diverse – da Monteverdi a Frank Zappa. E’ stata studiata dal sommelier musicista Igor Vazzaz. In tinaia ci sono immagini e suoni che raccontano le tradizioni di Montalcino compreso il trescone che i turisti imparano a ballare. Dentro la bottaia ci sono i pannelli che raccontano la storia di Montalcino
mentre all’esterno ci sono opere d’arte con cui fare selfie. L’ultimo arrivato è un pannello pop firmato da Luigi Corbini che letteralmente gioca con le donne e il vino, le epoche e i colori. L’assaggio dei vini comprende bottiglie normalmente in commercio, barrel tasting, serie esclusive e grandi riserve di Brunello.
Visitare la Cantina Casato Prime Donne significa capire che il Brunello è natura, tradizione ma soprattutto cultura. Tutto ma non banalità e offre esperienze e emozioni uniche.
CASATO PRIME DONNE A MONTALCINO E FATTORIA DEL COLLE NELLA DOC ORCIA
La Fattoria del Colle è un piccolo borgo costruito nel 1592 e affacciato su panorami mozzafiato della Valdorcia e delle Crete senesi. Anche in questo caso preparatevi a delle sorprese. Il tour in cantina comprende la sala che “insegna ad ascoltare le vigne”, la cantina storia con l’infernotto che contiene il Brunello d’antiquariato, la vinsantaia, la bottaia e la nuova orciaia ricavata in due tini di cemento per primo Novecento per ospitare gli antichi orci di terracotta in cui
verrà rimesso l’olio extravergine. Il tour incentrato sulla storia dei luoghi ha invece il suo momento clou nella visita della villa dove ancor oggi abita Donatella Cinelli Colombini. Non è un museo ma gli assomiglia molto. Per i wine lovers c’è la possibilità di produrre il proprio supertuscan diventando enologi per un giorno e cimentandosi con il blend di tre vini monovitigno dello stesso anno. Gli assaggi di vino sono accompagnati da formaggi e salumi locali di assoluta eccellenza in alcuni casi super premiati.
Per chi desidera c’è persino un minicorso sul Sangiovese alla Fattoria del Colle e una degustazione esclusiva con Donatella e le sue super selezioni di Brunello al Casato Prime Donne. Ma le diversità non finiscono qui. Anche al ristorante della Fattoria vengono serviti piatti locali ricavati dai due ricettari che Donatella Cinelli Colombini ha scritto intervistando le anziane massaie. Ecco il condito, il picchio pacchio, i pinci con il sugo all’aglione, il ragù con la nana (oca muta), i piatti di carne a base di Chianina e Cinta senese. La chef Doriana e il Maitre Alfredo sono entrambi Sommelier AIS e curano l’abbinamento con i vini in modo attentissimo.
Anche negli appartamenti e nelle camere ad uso turistico Donatella ha voluto rispettare il territorio: ha venduto i mobili industriali e ha comprato quelli di piccolo antiquariato <<voglio che i turisti si sentano nella casa dei “nonni toscani”>>. Ovviamente la sua scelta, super tradizionalista, piace a molti ma non a tutti <<c’è anche chi vuole ambienti con restauri pesanti e arredi moderni, ma quelli sono ovunque!>>.
Scelte che riguardano anche la zona per il benessere naturale con il bagno nel vino e la scuola di cucina dove la tutor Helle Poulsen Tesio è Danese ma ha scritto 16 libri sulla cucina italiana ed ha una casa a Trequanda. Fuori ci sono un safari fotografico e 3 trekking segnalati da cartelli che insegnano le viti, gli animali e le piante.
L’IMPORTANZA DI ASSOCIARE ALLE CANTINE D’ARTE, PAESAGGI MOZZAFIATO E GASTRONOMIA TIPICA
E’ ben chiaro che la proposta turistica poggia su convinzioni forti <<siamo vignaioli toscani e ne siamo orgogliosi>> e beneficia di un territorio pieno di piccole città d’arte: Pienza e Monticchiello, San Quirico e Bagno Vignoni, Castiglioni d’Orcia e la balena bianca, Montalcino e San Giovanni d’Asso con il museo del Tartufo, Montepulciano perla del Cinquecento ….. Persino a Trequanda ci sono cose da vedere come la chiesa medioevale dedicata ai Santi Pietro e Andrea con un trittico di Giovanni di Paolo. Nella frazione di Castelmuzio, borgo salotto, c’è il miglior produttore di clavicembali da concerto del mondo e nella frazione di Petroio il museo della terracotta che celebra l’attività di produzione ceramica nata nel Rinscimento. Ogni piccolo centro ha qualcosa da scoprire come Asciano con la prima opera di Raffaello e il museo Coboli che “The Telegraph” ha messo tra i migliori 15 piccoli musei d’Italia. Oppure Torrita con il bassorilievo del Battesimo di Cristo di Donatello….
Poi ci sono le attività sportive come il circuito ciclistico dell’Eroica Montalcino e i percorsi con le guide ambientali che, sotto Bagno Vignoni, entrano nel parco dei mulini, incredibile insediamento produttivo rimasto funzionante fino al Novecento.
Per lo shopping di prodotti alimentari, gli assaggi al ristorante e la visita dei laboratori di produzione c’è l’imbarazzo della scelta ci sono persino gli allevamenti di buoi di razza Chianina con i maschi adulti, grandi come elefanti. Questo è il vero turismo del vino adatto per esploratori in certa di scoperte. Chiudo con un’altra perla: a Siena, Bagno Vignoni e Cortona ci sono i negozi Toscana Lovers che vendono oggetti d’uso fatti artigianalmente con i coltelli di Scarperia, i serviti di piatti di Montelupo oppure il sapone fatto con gli stampi in bronzo.
Ecco cosa intende Donatella Cinelli Colombini per offerta enoturistica di territorio.