Uffizi virtual experience e Donne del vino

Donne-del-vino-Lombardia-con-Cristina-Acidini-e-Donatella-Cinelli-Colombini

Uffizi virtual experience e Donne del vino

Milano, Fabbrica del vapore, improvvisamente i capolavori del rinascimento fiorentino appaiono sui muri e cominciano a muoversi. E’ Uffizi virtual

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Di Donatella Cinelli Colombini Brunello Casato Prime Donne

Andateci e vi troverete dentro le opere d’arte. Uffizi virtual experience, fino al 13 marzo dalle 10 alle 20 oltre alle performance virtuali ci sono conferenze, balletti, laboratori teatrali e, alla sera, la degustazione dei vini delle Donne del Vino.
E’ proprio per questo assaggio che Giovanna Prandini, delegata delle Donne del Vino della Lombardia, mi porta alla Fabbrica del vapore dove un tempo venivano costruite le locomotive e oggi sono allestiti eventi culturali. I grandi capannoni in mattoni sono vuoti, non ci sono sedie ma solo qualche

Uffizi-Virtual-Experience-Milano-Fabbrica-del-Vapore-Simone-Martini-Anninciazione

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sgabello imbottito qua e la e qualche trapunta per stendersi in terra. Le pareti e i pilastri sono coperti di schermi bianchi. Chiedo a Marco Cappellini CEO di Centrica– Virtuitaly, che ha creato Uffizi Virtual Experience << dove mi metto per vedere la performance?>> e lui << si muova, si lasci trascinare>>. Non capisco ma aspetto e improvvisamente vengo circondata dal colore e dalle figure dipinte da Giotto, Paolo Uccello, Raffaello … le immagini cominciano a muoversi intorno a me, si scompongono, diventano immense, poi si moltiplicano e mi trovo dentro la battaglia di San Romano e poi nel corteggio dei Re Magi …. Che emozione enorme!
La digital exibition immersiva dura venti minuti e viene poi replicata con l’arricchimento di un balletto aereo, anch’esso molto bello.

Uffizi-Virtual-Milano-Fabbrica-del-Vapore

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In una sala accanto ci sono gli schermi touch screen per toccare le opere 1000 capolavori di Michelangelo, Tiziano, Caravaggio … e quando dico toccare intendo proprio quello che fa scattare l’allarme nei musei: avvicinarsi fino a pochi centimetri e sfiorarle con le dita. La risoluzione è talmente alta che sembra di avere davanti la vera Annunciazione di Leonardo da Vinci. Con qualche titubanza la tocco, allargo e scopro che sullo sfondo c’è una marina con delle barche. Un particolare che non avrei mai potuto vedere nel Museo dove i visitatori sono letteralmente trascinati avanti come in un fiume in piena.

Uffizi-visual-Marco-Cappellini-entra.nella-Primavera-di Botticelli

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La serata termina con una conferenza di Cristina Acidini, ex direttrice degli Uffizi e poi Soprintendente al polo museale fiorentino, sulla Primavera di Sandro Boticelli, quadro famosissimo e di bellezza abbagliante ma dal soggetto molto misterioso che l’Acidini interpreta come l’allegoria di Firenze che rinasce dopo la fine della scomunica. E’ l’occasione per un affascinante racconto che intreccia storia e arte fiorentina del secondo Quattrocento e si incentra sulla congiura dei Pazzi che portò all’uccisione di Giuliano dè Medici e al ferimento di suo

Uffizi-Virtual

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fratello Lorenzo il Magnifico mentre assistevano alla Messa in Duomo. I congiurati furono impiccati. Fra loro c’erano i due preti, autori materiali dell’attentato, e il vescovo di Firenze, circostanza che portò alla scomunica della città da parte di Papa Sisto IV vero mandante del complotto. A Firenze non potevano più avvenire battesimi ed estreme unzioni, una situazione turbata, anche negli affari, che si concluse con grande sollievo di tutti grazie all’abilissimo Lorenzo dè Medici e, secondo Cristina Acidini, venne celebrata con questo dipinto che mostra la rinascita della natura e dell’amore a Florenzia (Firenze) simboleggiata dallo straripante

Donne-Del-Vino- Elena-Martuscello-Donatella-Cinelli-Colombini-Anna-Pesenti

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numero di fiori presenti nel quadro di Botticelli. Lorenzo il Magnifico giovanissimo leader della città sarebbe il dio del commercio Mercurio, a sinistra, vestito con un drappo rosso ornato di fiammelle (simbolo di S.Lorenzo arso vivo), e con i mano il caduceo che dissipa una nube nera di tempesta. Un’interpretazione che non mi ha convinto ma effettivamente potrebbe essere un gioco simbolico all’interno di una simbologia di bellezza e rinascita. Mi ha affascinato come spero abbia affascinato voi, Cristina Acidini è uno dei maggiori storici d’arte italiani e ascoltarla è un piacere.
In un contesto di simile cultura e innovazione i vini delle Donne del Vino sono il perfetto complemento. Io ho il piacere di vedere il mio Rosso di Montalcino insieme al Lugana di Perla del Garda e alla Malvasia del Castello di Luzzano vini di care amiche che stimo: Giovanna Prandini e Giovannella Fugazza.