Amarone e Valpolicella il coraggio di cambiare
Andrea Sartori rivoluziona l’Amarone e la Valpolicella con una manovra che punta a ridurre i volumi e innalzare i valori. Ecco le novità dei disciplinari
Di Donatella Cinelli Colombini
Conosco Andrea Sartori da tantissimi anni, grazie alla sua amicizia con mio fratello. Fino da giovanissimo è sempre stato una persona brillante, un imprenditore capace e convinto dell’opportunità di fare squadra per ottenere risultati maggiori.
VINO DEL VENETO E VALPOLICELLA CON LUCI E OMBRE
Dal 2017 guida il consorzio che gestisce le denominazioni “Valpolicella”, “Valpolicella Ripasso”, “Amarone” e “Recioto”. Uno dei 3 distretti italiani di maggiore importanza per i vini rossi all’interno di una Regione Veneto che ha letteralmente messo le ali all’export italiano con il suo Prosecco.
Un distretto che, tuttavia, nel 2018 ha visto scendere il giro d’affari dell’Amarone a 334 milioni, con un calo del -6% e un segno ancora più grave nell’export -10%. I dati Ismea indicano che l’Amarone, da gennaio 2018 allo scorso aprile, ha perso circa il 10% del valore per ettolitro, come la media della Valpolicella.
LA SFIDA DI ANDREA SARTORI MENO VOLUMI PIU’ QUALITA’ E PREZZI
In una simile situazione Sartori, come sempre innovativo, coraggioso e capace di interpretare le nuove tendenze, ha dato una svolta alle denominazioni della Valpolicella portando a compimento la modifica dei 4 disciplinari. Un colpo d’ala da vero imprenditore.
Dopo le ultime variazioni del 2010, le richieste di cambiamento, si sono incagliate nella girandola di ministri e nel blocco del Comitato Nazionale Vini che è durato fino a pochi mesi fa. Merito di Sartori essere arrivato in fondo puntando in alto, ancora più in alto rispetto alla situazione attuale, e creando le condizioni di un innalzamento qualitativo generalizzato. Ma, promette il mio amico Andrea, le modifiche attuali sono solo << l’inizio di una regolamentazione che investirà nei prossimi anni anche altri aspetti produttivi>>. Infatti sono trapelate notizie circa il suo orientamento ad allungare l’invecchiamento dell’Amarone.
In altre parole, Sartori ha grandi ambizioni e soprattutto punta a ribaltare la logica precedente che puntava sull’aumento di volumi. Quello che è successo in passato parla da solo: + 30% di vigneto in 10 anni fino agli attuali 8.200 ettari della principale denominazione rossa del veneto, + 128% di Valpolicella Ripasso negli stessi 10 anni.
Invece Andrea Sartori intende interpretare l’attuale orientamento del mercato internazionale verso “i vini sempre più premium” con l’innalzamento qualitativo. Una strategia assecondata dalla Regione Veneto, che, nel luglio scorso, ha approvato le richieste del Consorzio relativamente alla riduzione delle rese a 110 quintali per ettaro (anziché 120) e della cernita delle uve destinate all’appassimento che passa dal 65 al 40% e infine il divieto di aumentare il vigneto della Valpolicella nei prossimi 3 anni.
MODIFICHE DEI DISCIPLINARI DI AMARONE, RECIOTO, RIPASSO E VALPOLICELLA
Vediamo le modifiche dei disciplinari: la novità che fa più colpo è il tappo a vite introdotto nella chiusura delle bottiglie di Valpolicella da 375cl fino alle magnum da 1,5L. Scelta coraggiosa che guarda al consumatore. Infatti il vino è, fra tutti gli alimenti, quello con il packaging più vecchio e forse l’unico che richiede un utensile esterno per aprire le confezioni. Del resto se neozelandesi e australiani vendono bottiglie da 200$ chiuse con tappo a vite perché non dovremmo riuscirci noi italiani?
Secondo il nuovo disciplinare Amarone e Recioto devono provenire da vigneti di età superiore ai 4 anni. Ottima decisione, i vigneti giovanissimi non danno mai grandi vini.
Gli zuccheri residui dell’Amarone scendono da 12 a 9 g/L. sempre tanti ma più vicini allo stile tradizionale e alle esigenze di wine lover non più così amanti del dolce neanche nel mercato statunitense. Recentemente anche James Suckling aveva suggerito una variazione di questo tipo.
In tutti i vini della Valpolicella cresce la percentuale di Corvinone, una varietà più adatta al nuovo clima, che può essere utilizzata per sostituire, quasi del tutta l’uva Corvina.
Il Valpolicella Ripasso è oggetto di una revisione complessa che, entrando nel dettaglio del processo produttivo, mira a uniformare le tipologie e innalzare il livello qualitativo di questo vino e, per effetto indotto, anche dell’Amarone.
Il Ripasso si ottiene utilizzando le vinacce di Amarone e Recioto. Rimane invariato il rapporto 1:2 fra Amarone e Valpolicella da destinare a Ripasso ma viene definita la percentuale fra il 10 e il 15 di Amarone (o Recioto) presente nelle vinacce da usare per il ripasso, pratica che dovrà avere una durata minima di 3 giorni, avvenire in un’unica soluzione e con le proprie vinacce . Ne consegue una riduzione del 10-15% della produzione di Amarone con un probabile innalzamento di qualità e di prezzo per questo vino e per il Ripasso stesso.
Il giudizio molto positivo sull’operato di Andrea Sartori si unisce alla contentezza di vedere una persona che stimo lavorare bene per la sua azienda e dare un esempio di coraggio e determinazione a tutto il vino italiano.