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LA FORMAZIONE DEI SOMMELIER IN ITALIA E ALL’ESTERO

FRA LE TANTE FORMAZIONI PROFESSIONALI QUELLA DEL VINO E’ LA SOLA SVOLTA DA PRIVATI. IN GERMANIA AMMETTE SOLO PROFESSIONISTI E ARRIVA A LIVELLO UNIVERSITARIO

Sommelier-Fisar-Donatella Cinelli Colombini-Fattoria-del-Colle

Sommelier-Fisar-Donatella Cinelli Colombini-Fattoria-del-Colle

di Donatella Cinelli Colombini, #winedestination 

In Italia la formazione professionale sul vino è interamente privata salvo gli istituti agrari, qualche scuola alberghiera e le università di agraria e enologia. In altre parole, per fare il Sommelier, è necessario frequentare dei corsi che costano complessivamente introno a 2.000€. Si tratta dell’unico caso nella formazione professionale italiana interamente a pagamento e questo avviene perché una grossa fetta dei corsisti non intendono diventare professionisti ma sono wine lovers desiderosi di migliorare le proprie competenze.
Molto diversa la situazione all’estero dove i Sommelier sono solo professionisti e in tutte le scuole “alberghiere” il personale destinato a lavorare in sala frequenta i corsi da Sommelier o quelli Wset con impronta più commerciale.
Questa fondamentale differenza ha escluso i sommelier italiani dal circuito internazionale ASI
che designa, ogni anno, il campione del mondo dei Sommelier. Infatti i vincitori italiani, come Paolo Basso, hanno gareggiato sotto bandiere straniere, nel caso di Basso quella Svizzera. 

VLADIMIR PUTIN PRODUTTORE DI VINO

AMICI PRODUTTORI ABBIAMO UN NUOVO COLLEGA VIP IL PRESIDENTE RUSSO MULTI MILIARDARIO VLADIMIR PUTIN CHE HA CREATO UNA ENORME CANTINA A GELENDZHIK

Vinitaly2017-Donatella-Cinellicolombini -RiccardoCotarella-Presidente-Assoenologi

RiccardoCotarella-Presidente-mondiale-Enologi e enologo di Putin

Di Donatella Cinelli Colombini, #winedestination 

La notizia buona è che Putin non è astemio  (come invece Joe Biden, l’ex premier del Regno Unito Rishi Sunak e l’ex presidente degli Stati Uniti Donald Trump) ma ama i rossi corposi, quella cattiva è che il cambiamento climatico e l’investimento del Presidente sta trasformando anche la Russia in Paese produttore di vino di lusso.

LA CITTA’ DEL VINO DI PUTIN SARA’ IL COMPLESSO ENOLOGICO PIU’ COSTOSO DEL MONDO

Si perché la nuova cantina di Vladimir Putin sarà il complesso vinicolo più costoso al mondo e darà un grade impulso alla produzione enologica della Russia meridionale. Sta sorgendo a Gelendzhik, una località turistica sul Mar Nero a circa 300km dal confine ucraino e a 150 km a sud-est della Crimea.
Sorge vicino ai vigneti del miliardario amico Roman Abramovich, ex proprietario della squadra di calcio del Chelsea FC e magnate del petrolio, che ha una proprietà del valore di 3,6 milioni di Euro.
Il complesso del Presidente russo comprenderà il più grande magazzino di vino del Paese, un museo interattivo del vino, sale espositive e di degustazione, una scuola per sommelier e produttori di vino. Ha quindi una vocazione didattica oltre che produttiva.

SOSTAIN SICILIA: LA SOSTENIBILITA’ VITIVINICOLA

IL PROTOCOLLO SICILIANO PER LA SOSTENIBILITA’ DEL VINO HA UN NOME CHE E’ UN PROGRAMMA: SOS COME “AIUTO” E SOSTAIN COME IL PEDALE DEL PIANO CHE ALLUNGA IL SUONO

Sicilia-2019-Convention-Donne-del-Vino-Firriato-Tenuta-Cavanera

Sicilia-2019-Convention-Donne-del-Vino-Firriato-Tenuta-Cavanera

di Donatella Cinelli Colombini, #winedestination 

Il mio amico Andrea Gabrielli dice che è il miglior regolamento per la vitivinicoltura sostenibile. Affermazione da fonte autorevole che vale la pena verificare e che mi attrae anche per un altro particolare. Il mio lontano parente Enzo Tiezzi, pioniere dell’ambientalismo italiano mi raccontò come, nei lontani anni 1966-67 quando lavorava nelle università americane, lui e i suoi colleghi battezzarono sostain le azioni finalizzate a preservare l’ambiente più a lungo possibile, usando il nome del pedale del pianoforte che allunga il suono.
Per questo il progetto ambientalista siciliano SOStain mi è piaciuto subito. Ha un nome che è un programma.
Se paragonate a quelle del Manifesto del Chianti Classico, le 10 regole della fondazione SOStain appaiono limitate al solo ecosistema anche se molto ben calibrate su questo obiettivo. Il progetto toscano ha un respiro più ampio sul sociale e sull’eredità culturale per cui mi pare più attuale.
Tuttavia vorrei presentarvi il progetto SOStain perché è un ottimo esempio di sostenibilità per l’ambito vino. Proverò anche a verificare a quanti parametri ho già ottemperato.

FIORELLA VANNONI

Donatella Cinelli Colombini celebra un matrimonio

Donatella Cinelli Colombini celebra il matrimonio di Barbara Nannetti

MEMORIE E PICCOLI RACCONTI DI FIORELLA VANNONI UNA GRANDE DONNA DI MONTALCINO RECENTEMENTE SCOMPARSA A CUI MI LEGANO AMMIRAZIONE E AMICIZIA

Di Donatella Cinelli Colombini #winedestination

 

E’ difficile parlare di una persona che ti somiglia tantissimo al punto di trovarsi riprodotta in lei come in uno specchio. Questa era per me Fiorella Vannoni. Una persona che vedevo poco ma che amavo come una delle mie amiche più sincere e più capaci di guardare nella profondità del mio cuore. Per questo quando sua figlia Barbara si sposò mi chiese di celebrare il suo matrimonio al Comune di Siena
Mi assomigliava anche nell’aspetto perché era rotondetta come me e poco amante dell’apparenza al punto da preferire la praticità dell’abbigliamento all’estetica. Così come entrambe siamo più capaci di fare le cose che di spiegarle. Anche nella concezione del mondo eravamo molto simili: tutte e due credenti, entrambe con convinzioni di sinistra anche senza amare la politica dei partiti, entrambe convinte che ciascuno deve contribuire al bene comune progettando il proprio operare perché vada a vantaggio di tutti e non solo di sé. Una convinzione che ha implicazioni faticose nella vita personale e professionale ma poggia su principi forti che vanno oltre il senso civico e riguardano il senso stesso della vita.
Per questo io e Fiorella ci capivamo al volo e ogni nostro incontro riprendeva un discorso che sembrava non interrompersi mai. Le telefonate con lei duravano ore.
Ci sono alcuni ricordi ed episodi che più di altri spiegano la personalità di Fiorella.

UN MANIFESTO PROGETTA LA SOSTENIBILITA’ DEL CHIANTI CLASSICO

IL CONSORZIO CHIANTI CLASSICO STRUTTURA IN UN QUESTIONARIO IL PERCORSO VERSO LA SOSTENIBILITA’ AMBIENTALE, SOCIALE E CULTURALE DEL PROPRIO TERRITORIO

150-Strade-del-Vino-Chianti-Classico

Consorzio-Chianti-Classico-manifesto di sostenibilità e tutela del territorio

di Donatella Cinelli Colombini, #winedestination

Bellissimo progetto del Consorzio Chianti Classico che coinvolge le cantine nella gestione sostenibile del territorio chiantigiano. Un esempio virtuoso di azione lungimirante e innovativa. Da un lato introduce criteri nuovi e dall’altro spinge le imprese verso la consapevolezza e l’assunzione di responsabilità nei confronti del paesaggio, della popolazione locale e della salvaguardia delle eredità culturali lasciate dal passato.

LE CANTINE E LA CORRETTA GESTIONE DEL LORO TERRITORIO

Bravi Presidente Giovanni Manetti e Direttrice Carlotta Gori. Celebrare il centenario del Consorzio con un impegno collettivo che guarda al futuro è bellissimo.
Spero le amministrazioni pubbliche sappiano approfittare del “Manifesto di Sostenibilità” del Chianti Classico per sostenerlo con interventi infrastrutturali e agevolazioni. Spero anche nell’emulazione di altri territori del vino.

ANNA DI MARTINO: CLASSIFICHE DELLE GRANDI CANTINE

LE 118 MAGGIORI CANTINE ITALIANE VALGONO 9 MILIARDI DI FATTURATO CON UN +2,7% SUL 2022, IL 65% DEL BUSINESS E IL 68% DELL’EXPORT TOTALE DEL VINO ITALIANO

Tenuta San Guido Campione per remuneratività nella classifica di Anna Di Martino

Tenuta San Guido Campione per remuneratività nella classifica di Anna Di Martino

DI Donatella Cinelli Colombini #winedestination

Come ogni anno Anna Di Martino ha pubblicato il suo report sulle grandi cantine italiane sul “Corriere della Sera“. E come ogni anno le sue sintesi permettono di capire il mondo del vino italiano meglio di ogni altro dato.
Quello che colpisce è l’incremento delle grandi imprese nel mercato in un anno di contrazione dei consumi e delle esportazioni. E’ infatti il +2,7% del fatturato complessivo dei big del vino a far riflettere. La flessione in volume e in valore di -1% dello scorso anno non ha scalfito le grandi cantine ma è stato pagato dai vignaioli e dalle piccole imprese che infatti, nonostante la scarsissima vendemmia 2023 hanno ancora le botti piene di vino.
Ecco che “piccolo è brutto” nel modo del vino dove si allungano le distanze fra chi è attrezzato e chi non lo è mentre i grandi si stanno concentrando e rafforzando anche mediante l’acquisto di realtà più piccole. Ora ci sono ben 27 brand che superano dei cento milioni di fatturato annuo.

MOLTO BENE LE COOPERATIVE

Le cooperative pesano per il 43,2% e sono in crescita sia sull’export che sulle vendite in Italia. La loro solidità è evidenziata dalla progressione costante negli ultimi 6 anni senza picchi in basso e in alto. Si tratta di una stabilità importantissima per i piccoli vignaioli che conferiscono le loro uve alle strutture collettive.

CELEBRITY WINE STORIA DEI VINI DI 8 PERSONAGGI FAMOSI

COSA ATTRAE NEL WINE BUSINESS LE PERSONE DI SUCCESSO? UN DOCUFILM DI GIACOMO ARRIGONI CON ESMERALDA SPADEA RACCONTA LE STORIE DI ROON MOSS, TOGNAZZI, STING E ALBANO

Albano e Nannini duetto all'Expo

Albano e Nannini duetto all’Expo

di Donatella Cinelli Colombini #winedestination 

E’ stato presentato all’Ischia Global Film Festival ed è appena uscito nei cinema ma ha già vino il Premio Cinema & Industria alla Terrazza Biennale durante l’80° Festival Internazionale del Cinema di Venezia.

DA SPICY CALABRIA A CELEBRITY WINES

Il regista Giacomo Arrigoni è esperto in racconti inusuali come quello del vino dei personaggi famosi. In passato ha firmato “Spicy Calabria” dove ha usato il peperoncino piccante come chiave per la scoperta della forza viscerale della Calabria.

I MUSEI AZIENDALI DEL CIBO IN ITALIA (2)

I DIVERSI MUSEI DEL CIBO: DALLA CELEBRAZIONE DELLA STORIA AZIENDALE ALLA DIDATTICA DA USARE PER FIDELIZZARE LA PROPRIA RETE COMMERCIALE E I CONSUMATORI FINALI

Perugina Casa del Cioccolato

Perugina Casa del Cioccolato

Di Donatella Cinelli Colombini #winedestination 

GELATO MUSEUM CARPIGIANI

Finalmente un museo che punta sull’esperienza partecipata con la gelato experience declinata nelle versioni per famiglie, gelatieri per un giorno, masterclass, team building … i prezzi sono importanti da 12 a 150€ e durano da 30 minuti a un’ora e mezza con insegnanti della Gelato University corso che la stessa Carpigiani ha suscitato nell’Università di Bologna. Ci sono cappelli da gelataio, guanti e grembiuli antimacchia per i bambini che imparano i principali componenti del gelato e poi lo assaggiano. Per gli adulti le esperienze sono più formative e utilizzano le 20 macchine artigianali presenti nel museo per imparare la differenza fra sorbetto e gelato e la storia di entrambe con la possibilità di assaggiare il sapore di questo delizioso dolce italiano nel corso dei secoli.
Inaugurato a settembre 2012, il Gelato Museum Carpigiani è centro culturale d’eccellenza per la comprensione e l’approfondimento. Il percorso è su 3 livelli di lettura: l’evoluzione del gelato nel tempo, la storia della tecnologia produttiva e dei luoghi e modi di consumo del gelato. Il Gelato Museum sorge presso la sede Carpigiani ad Anzola dell’Emilia, su uno spazio di 1.000 m2.

COME TORNO A CASA QUANDO BEVO?

GUERRA FRA TASSISTI E NCC PER I WINERY TOURS CHE PORTANO I TURISTI NELLE CANTINE TOSCANE. MA COME CONCILIARE GUIDA E ASSAGGI SE NON CON TAXI O AUTO CON CONDUCENTE?

taxi NCC e winery tours in Toscana

taxi NCC e winery tours in Toscana

Di Donatella Cinelli Colombini #winedestination 

E’ un problema che riguarda i turisti ma anche tutti quelli che vanno a cena con gli amici e devono scegliere fra l’assaggio di bottiglie strepitose e salvarsi dall’alcol test
Mi ricordo che a Zhuhai, in Cina, i ricchissimi invitati alle cene del nostro importatore all’uscita del ristorante erano attesi da autisti in scooter che piegavano il loro veicolo, lo riponevano nel bagagliaio di Bentley e Rolls-Royce, quindi si mettevano alla guida per riportare a casa i proprietari. I cinesi trovavano normalissima questa pratica e io mi sono chiesta se fosse un vezzo delle upper class per manifestare il lusso oppure nascesse dai maggiori controlli della polizia nella zona del gioco d’azzardo.
Resta il fatto che concedersi qualche assaggio in più è un serio problema e chi è in vacanza nelle zone dei grandi vini italiani difficilmente resiste alla tentazione di degustare una compilation di bottiglie che, nel proprio Paese d’origine, costerebbe una fortuna. La soluzione è di avere un compagno di viaggio astemio oppure un autista e da qui scaturisce un nuovo problema. Anzi un vero e proprio scontro fra taxi e NCC – Noleggio con conducente.
La questione viene raccontata da Gamberorosso Today e a prima vista sembra quasi comica ma in realtà è la nuova battaglia dell’annoso scontro fra le due categorie.

IL MERCATO DEL LAVORO NEL VINO

ANDREA PECCHIONI DI WINEJOB E GIANMARCO PINTO DI GAME2VALUE SPIEGANO COME LE CANTINE POSSONO PROCURARSI I TALENTI E COME FARE PER TENERSELI

Lavorare nel vino italiano come dove e perchè

Lavorare nel vino italiano come dove e perchè

di Donatella Cinelli Colombini #winedestination

Nel mondo del vino italiano ci sono tanti professionisti che passano da una cantina all’altra ma tutto avviene nell’orticello chiuso delle italian wineries perché difficilmente chi viene da altri settori trova lavoro. In altre parole se nel loro CV non c’è un elenco di nomi del vino, i giovani talenti, difficilmente vengono assunti.
Questo in sintesi il risultato dell’indagine compiuta da WineJob, agenzia specializzata in recruiting, formazione e consulenza nel settore del vino, e da Game2Value, innovativa piattaforma di videogame assessment per le risorse umane, su un campione di 523 persone (58% uomini) di cui il 78% già assunto in una cantina e il 22% in cerca di lavoro. Fra gli occupati c’erano il 45% di manager, il 35% di impiegati, l’11% di consulenti, il 4% di operai.

FALSE RECENSIONI DEI RISTORANTI

L’Unione Europea intende far rispettare la Direttiva del 2019 che obbliga le piattaforme a dichiarare come si accertano di ricevere recensioni da veri clienti

contrasto all false recensioni dei ristoranti nei portali internet

contrasto all false recensioni dei ristoranti nei portali internet

di Donatella Cinelli Colombini #winedestination 

Il 65% dei consumatori legge le recensioni prima di prenotare un ristorante e il 66% le ritiene decisive per la scelta del locale dove cenare. Per questo le recensioni possono influire sul fatturato, fino al 30%. Questi dati FIPE Federazione italiana del Pubblici Esercizi – mostrano quanto sia grave il problema delle false recensioni e quanto i ristoratori siano esposti alle azioni di concorrenza sleale che usano i siti generatori di recensioni per far loro perdere clienti.

LE RECENSIONI NEGATIVE FALSE POSSONO ROVINARE UN RISTORANTE

Io posso testimoniare, per esperienza diretta, che questo è un grave problema. Anni fa un ex dipendente mi riempì di recensioni false.

WINE LOVER ITALIANI CHI SONO E COME SI COMPORTANO

HANNO PIU’ DI 55 ANNI, VIVONO IN CITTA’, FREQUENTANO LUOGHI DEL VINO CON REGOLARITA’ SPENDENDO SEMPRE DI PIU’ E CENANO SPESSO FUORI CASA. PREFERISCONO I VINI FERMI

wine lovers italiani chi sono e cosa vogliono

wine lovers italiani chi sono e cosa vogliono

di Donatella Cinelli Colombini #winedestination 

Il Ministero MASAF dell’Agricoltura, della Sovranità Alimentare e delle Foreste ha presentato l’identikit dei wine lovers italiani come emerge dallo studio di CGA by NielsenIQ (NIQ) durante l’ultima edizione della Milano Wine Week.
Molte conferme ma anche alcune sorprese per quello che sembra un profilo resiliente, impermeabile al calo della capacità di spesa e all’età che avanza.
Il wine lovers non è una persona che beve vino senza pensare. Lui degusta, esprime giudizi e conosce approfonditamente il mondo enologico ma vuole continuare ad esplorarlo.

IDENTIKIT DEL WINE LOVERS ITALIANO

Le caratteristiche del wine lover italiano individuate da CGA by NielsenIQ sono:
• Passione e priorità: per i wine lovers mangiare e bere cose prelibate fuori casa è una priorità. Il 60% la mettono al primo posto nei propri desideri e, nonostante l’aumento del costo della vita, ha continuato a godersi gli assaggi come prima.

RAPPORTO COOP 2023 E L’IDENTITA’ ITALIANA DEL CIBO CHE SPARISCE

COME OGNI ANNO ALBINO RUSSO, ATTRAVERSO IL RAPPORTO COOP CI FA SCOPRIRE COME CAMBIANO GLI ITALIANI E QUEST’ANNO CI PRESENTA LA PERDITA’ DI IDENTITA’ ALIMENTARE

rapporto-coop-2023

rapporto-coop-2023

di Donatella Cinelli Colombini #winedestination 

Siamo negli anni dell’incertezza con gli equilibri ambientali, economici, politici … che stanno venendo meno a livello mondiale. Contemporaneamente ci sono l’esplosione demografica dei Paesi Africani che sta modificando la popolazione della terra e l’intelligenza artificiale che promette di trovare una soluzione per il cancro ma anche di modificare radicalmente moltissime professioni.
Forse l’elemento di maggior cambiamento è quello che riguarda la popolazione. La crescita esponenziale di desertificazione, alluvioni, uragani … spinge interi popoli a migrare. Questo, aggiunto alla pressione demografica in alcune parti del mondo -India e Africa- e alla contemporanea denatalità nei Paesi più sviluppati sta mettendo in crisi il sistema di welfare di nazioni come l’Italia e rimetterà il Mediterraneo ad epicentro di un enorme spostamento di popoli. Adam Tooze chiama questa situazione POLICRISI e spiega come le varie crisi <<interagiscano fra loro in maniera tale che l’insieme delle parti è più opprimente della loro semplice somma>>.