
Apparecchiare: i consigli di Donatella Cinelli Colombini
Una signora di campagna insegna ad apparecchiare con classe: lucidare bicchieri e posate, non scrivere menù nel menù e soprattutto usare fiori senza profumo
Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Prima di tutto la tovaglia che deve essere bianca o neutra per chi punta molto sull’apprezzamento del vino. Usano tovaglie colorate quelli che non danno troppa importanza a questo aspetto. La tradizione vorrebbe che i bordi della tovaglia scendessero fino alle ginocchia dei commensali, in pratica 30 cm circa, ma oggi vanno di moda le tovaglie lunghe fino a 25 cm da terra che sono meno comode ma certamente più scenografiche. Il tovagliolo va messo a sinistra dei piatti, oppure sopra di essi ma mai nei bicchieri.
CENTROTAVOLA
I fiori freschi sono il simbolo della tavola elegante ma non devono profumare e alla sera (solo alla sera) si accompagnano alle candele. Adoro i candelieri, specie se monumentali, ma li trovo di grandissimo ostacolo alla conversazione quindi adatti solo a tavole molto grandi.
Lo spazio minimo per ogni commensale è di circa 60 cm. Questa lunghezza diminuisce sui lati curvi dei tavoli. Per questo, nei banchetti, vengono usati piani ovali o rotondi che riducono il fabbisogno di spazio.
POSATE
Tradizionalmente le posate vengono messere tutte in tavola prima dell’arrivo dei commensali. Oggi invece, sempre più frequentemente, vengono portate via via che procede il pasto.
Un’innovazione, questa, che permette di lavare e riutilizzare più volte le stesse posate. Per chi ha un servizio completo è invece più bello mettere in tavola tutto ciò che serve a ogni commensale. Coltelli e cucchiai a destra, forchette a sinistra, posate da frutta e da dolce davanti. Tutto ben lucidato. Mia nonna Giuliana insegnava che le posate <<vanno messe dove vengono usate >> dunque i coltelli sono a destra perché sono impugnate con quella mano come la forchetta della pasta che va messa dalla stessa parte.
Le posate sono disposte dall’esterno verso l’interno nella successione in cui verranno usate. I coltelli devono avere le lame in direzione dei piatti escluso il coltellino da frutta che non è mai affilato.
PIATTI
Da oltre un decennio sono molto usati i sottopiatti che arricchiscono la tavola in modo molto piacevole.
Se i cibi vengono impiattati in cucina, sul sottopiatto va messo solo un piatto piano. Nel caso in cui invece il servizio venga fatto “alla francese”, porgendo i vassoi dalla sinistra del commensale, deve essere in tavola anche il piatto per la prima portata. I piatti verranno poi reintegrati via via che vengono usati.
Il piattino del pane ha il suo posto in alto a sinistra mentre il segnaposto andrebbe messo proprio davanti.
BICCHIERI
I bicchieri da acqua dovrebbero essere ben distinguibili per cui consiglio coppette di vetro, anche colorate, per rallegrare la tavola. I calici dei vini devono essere di cristallo bianco non molato.
La loro successione va da destra a sinistra seguendo l’ordine del servizi: il bicchiere per il bianco che accompagnerà l’antipasto sarà dunque all’estrema destra e il bicchiere per il vino da dessert all’estrema sinistra.
Questa disposizione consentirà al sommelier di servire agevolmente il vino e ai camerieri di portare via i bicchieri usati altrettanto facilmente. Raccomando, a chi non usa frequentemente i bicchieri da vino, di rilavarli con sapone inodore prima di apparecchiare perché, soprattutto le credenze d’antiquariato, trasmettono ai cristalli un odore simile al “puzzo di tappo”.
MENU’
Il cartoncino con la lista delle pietanze e dei vini, impropriamente chiamato menù, va appoggiato sul tovagliolo e meglio ancora infilato nella sua piegatura. Oltre a cibi e vini vi sono scritti la data, il luogo e il riferimento al pasto per esempio: Pranzo di nozze di Paolo e Francesca, oppure Festa delle Donne del vino ……