Baccarat rivoluziona i bicchieri da vino con i calici Chateau

ArnolfoRistorante-ChateauBaccarat-presentazione

Baccarat rivoluziona i bicchieri da vino con i calici Chateau

Tavolo imperiale e pranzo degno delle sue 2 stelle Michelin al ristorante Arnolfo di Colle di Val d’Elsa per il debutto di Chateau Baccarat

ArnolfoRistorante-ChateauBaccarat-presentazione

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C’erano Albiera Antinori, Cesare Cecchi, Marco Pallanti, Lucia Abbruzzese …. E in tavola suono arrivati autentici capolavori gastronomici creati da Gaetano Trovato e presentati, con impeccabile classe, da suo fratello Giovanni: risotto al limone con astice blu e zafferano dop di San Gimignano o il maialino di cinta senese con cavolo nero e rape rosse … Un pranzo da sogno, con vini da sogno come un Ornellaia di quasi vent’anni, per provare in anteprima il calice creato nel 2011 dai design della più antica e celebre cristalleria del mondo.

Un bicchiere da vino rivoluzionario con un lungo gambo di 7 millimetri e mezzo di diametro e una coppa larghissima con una base quasi piana che si chiude subito  verso una bocca molto stretta. La superficie del vino a contatto con l’aria é dunque amplissima mentre la coppa e soprattutto l’apertura in alto sono talmente strette da concentrare gli aromi. L’effetto é fantastico. Tutto viene amplificato: pregi e difetti. Insomma Chateau Baccarat fa godere le grandi bottiglie esaltandole in tutta la loro raffinata aromaticità ma rende quasi imbevibili quelle scadenti.

É il calice perfetto per chi ama il vino, provare per credere. Qualche anno fa c’erano delle coppette chiamate impitoyable” cioè

Chateau Baccarat al centro

Chateau Baccarat al centro

spietato, che avevano coppe simili e una uguale capacità di rivelare i difetti e i pregi, ma erano molto più brutte.  Chateau Baccarat è invece bellissimo e perfetto per le nuovi consumatrici donne che percepiscono gli aromi molto più degli uomini.

Il carattere rivoluzionario non si esaurisce qui; il calice è in un solo formato da usare per i bianchi, i rossi e persino i rossi maturati in botte. Uno choc per i cultori dei mille bicchieri uno giusto per ogni vino. E uno choc anche per Baccarat con i suoi 250 anni di storia di cristalli molati. Servizi di bicchieri principeschi che io ricordo a casa dei miei nonni Colombini chiusi nella cristalliera per essere usati solo con dei piatti di Sèvres di enorme pregio.

Arnolfo-ristorante-GaetanoTrovato-conBrigata

Arnolfo-ristorante-GaetanoTrovato-conBrigata

Chateau Baccarat costituisce dunque una novità rivoluzionaria e mostra la sbalorditiva capacità di rinnovamento della centenaria cristalleria francese che sembra volersi concentrare sulla valorizzazione del vino che mette in seconda linea ogni altra esigenza.

Questi calici non hanno infatti paura di apparire piccoli sulla tavola, e per chi è abituato ad essere il principe dei cristalli si tratta di una bella prova di coraggio. Quello che resta della tradizione Baccarat è il suono, quel caratteristico effetto che solo il cristallo al piombo riesce a dare.

Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini

Gaetano e Giovanni Trovato con Lorenzo Nuti

Gaetano e Giovanni Trovato con Lorenzo Nuti