
Basta con la pubblicità e W il dialogo
La rivincita dei contenuti e del coinvolgimento sulla “persuasione occulta”. La rivoluzione web che il mondo del vino sembra quasi ignorare
Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Ecco la storia: Veronica ha due bambini che non vogliono lavarsi i denti. Un giorno entra nell’area oral-care e trova la soluzione, ora non ha più il problema della carie. Ogni volta che i figli usano lo spazzolino entrano in un’applicazione che permette di uccidere i batteri e collezionare punti.Più a lungo spazzolano e più punti fanno, se comprano un nuovo dentifricio ottengono una nuova arma contro i nemici dei denti … e ora coinvolgono nel gioco anche i compagni di scuola. Non è fantascienza, esiste davvero e si chiama Disney Magic time App by Oral-B. I risultati commerciali sono ottimi.
Questa è una dimostrazione pratica di come funziona on line il nuovo rapporto con il cliente. Ne volete un altro? Unilever ottiene da fan e follower le informazioni e gli spunti per i nuovi gelati Unilever Ben&Jerry
flavor vote in pratica il rapporto con i clienti è one to one e passa attraverso i social network con un dialogo che ha tempi strettissimi.
Conoscete Burberry la famosa casa di moda inglese? Ebbene il 60% del suo budget marketing è digitale ed è stata la prima a mettere su Twitter le sfilate di moda creando un Tweetwalk.
La fidelizzazione viaggia nel web mediante la condivisione di contenuti, foto, video …. Che stabiliscono con il cliente utente un rapporto attivo. Della serie << voi state con noi e noi stiamo con voi>>. Da qui la nuova strategia di marketing che si basa sui contenuti – CM content marketing– cioè sulla capacità di offrire notizie in grado di interessare o meglio di coinvolgere il consumatore su valori e informazioni da condividere. Un buon esempio? Luxexforma che produce etichette innovative ha sponsorizzato Trending Around video rubrica di tendenze che spiega quali sarà il pack design del futuro.
Il 57% del campione di professionisti del marketing intervistato da Cribis e Aism ha dichiarato che l’investimento in social media crescerà nei prossimi anni. Del resto il 92% degli utenti Internet si fida di più delle informazioni recepite on line che di quelle e fornite dal personale dei negozi.
E noi del vino vogliamo essere della partita oppure continuiamo a puntare su siti aggiornati una volta ogni tanto?
A rincarare la dose c’è il bellissimo articolo di Piergiorgio Degli Espositi ( pp. 316-324) nel volume Il Maestro di vino curato da Costantino Cipolla. Cito testualmente <<la rivoluzione del web 2.0 ha evidenziato come i mercati siano conversazioni e come il coinvolgimento attivo del consumatore costituisca un elemento imprescindibile per il successo…..I nuovi media hanno trasformato così il consumatore in utente attivo che recepisce e produce informazioni creando e condividendo opinioni, enfatizzando opportunità di essere prosumer (promoter + consumer)…..l’esperienza online della marca deve essere attiva e percepita come vitale>>
Questo significa che il produttore di vino deve dialogare di più, raccontarsi di più, non avere paura di mostrarsi com’è anche con qualche parola dialettale e qualche foto casereccia. Basta che sia tutto vero.