
Bernardino e Sol sposi e maestri d’amore
Venerdì 15 luglio, una giornata caldissima a Montalcino, Bernardino Sani sposa Solanny e diffonde un bellissimo messaggio di amore e generosità

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di Donatella Cinelli Colombini
E’ difficile trovare una storia d’amore altrettanto bella di due persone eccezionali, per questo è necessario raccontarla dall’inizio.
Io e Bernardino – Berni come lo chiamano tutti – siamo lontani parenti ma mio nonno Giovanni era legatissimo al suo bisnonno Alberto Angelini al punto da volerlo accano nei momenti più importanti della sua vita come la morte improvvisa della moglie. Per questo io e la madre di Bernardino, Maria Elena – che tutti chiamiamo Mariele- ci siamo sempre considerate cugine benché la parentela fosse più lontana. Dalla nostra comune ascendenza, discende la proprietà di Porta Burelli nella cinta muraria di Montalcino che fu donata a un nostro antenato, soldato di ventura, per il coraggio dimostrato durante gli assedi della metà del Cinquecento.
Bernardino ci ha vissuto nel suo primo periodo di lavoro nel Brunello.
BERNARDINO SANI STORIA DI UN MANAGER DI SUCCESSO

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Bernardino è cresciuto a Siena nella Contrada della Selva (presente al matrimonio con un alfiere e bandiera), poi ha studiato enologia a Firenze, dopo all’Università di Montpellier per poi fare uno stage a Parigi presso l’OIV. Interpreta il mestiere di enologo in modo moderno orientandosi al business, al management e girando il mondo. Una predisposizione che forse ha ereditato dal padre Guido cardiochirurgo che si è specializzato in ospedali esteri e della madre Mariele, una delle prime e più stimate guide turistiche di Siena. Ecco che Bernardino inizia la professione con uno stage nella cantina di Col d’Orcia a Montalcino ma poi va a lavorare in USA e a Santo Domingo dove conosce Solanny.
Torna in Italia per lavorare ad Argiano e per un breve periodo in Piemonte.
LA RINASCITA DI ARGIANO
Ma è il banchiere brasiliano, Andrè Santos Esteves uomo di folgorante successo che Forbes mette al 13° posto fra gli uomini più ricchi del suo Paese, a scommettere su Bernardino Sani e a nominarlo a soli 33 anni Amministratore Delegato di Argiano nel 2014.
Da questo momento Berardino inizia un enorme lavoro per ridare a questa tenuta il suo originario splendore. La villa fu realizzata fra il 1581 e il 1596 su ispirazione e forse su progetto di Baldassarre Peruzzi. Residenza di una famiglia aristocratica di enorme ricchezza e potere – i Gaetani Lovatelli D’Aragona – Argiano ospitò Foscolo, Carducci, Zolà … e in epoca più recente Henry Fonda.

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Villa bellissima ma anche trascurata e quindi bisognosa di un restauro profondo anche se rispettoso del passato. Bernardino lo ha fatto nelle strutture come nelle vigne e in cantina portando il Brunello di Argiano a diventare il vino dell’anno 2022 del Gambero Rosso ed a organizzare l’Argiano Baroque Music Festival che quest’anno, nella sua seconda edizione, propone quattro appuntamenti: il 21 luglio con il trio André Lislevand-Jadran Duncumb-Paola Erdas, il 23 luglio con l’olandese Punto Arte Ensemble, il 19 agosto col clavicembalo di Christophe Rousset e il 26 agosto con il controtenore Raffaele Pe e La Lira di Orfeo.
Il proprietario Esteves si sta affezionando sempre di più a questo posto magico dove sta creando un’importante collezione d’arte. Argiano sta insomma diventando la Lafite italiana.
L’AMORE DI BERNARDINO E SOLANNY
Dopo questo lungo preambolo che dà il quadro della personalità e del talento professionale di Bernardino arriviamo finalmente alla sua storia d’amore con Sol (Solanny) e al suo matrimonio.
Ho visto la prima volta Sol al teatro dei Rozzi a Siena mentre aiutava Bernardino a servire il Brunello di Argiano. Non capii bene di chi si trattava e pensai che fosse la sua bellissima girl friend esotica. Del resto Berni è sempre stato molto indipendente nelle sue scelte: porta i capelli lungi anche se non vanno più di moda, è un contradaiolo fervente ma gira il mondo mentre il tipico senese non si allontana dalle mura. E’ un uomo di successo ma veste e si comporta con semplicità.
Negli anni successivi ho capito che quello non era un amore passeggero e che Stuart, figlio di Sol, arrivato con lei da Santo Domingo all’età di 5 anni era amato da Bernardino come se fosse suo. E’ stato Stuart a portare la mamma all’altare tenendo in braccio il piccolo Giancarlo di due anni, figlio di Berni e Sol. Durante la cena ha detto di non chiamare “Babbo” Bernardino ma di considerarlo come tale e di aver pianto quando ha visto la madre in abito da sposa.
IL MATRIMONIO NELL’ABBAZIA DI SANT’ANTIMO
Questo lo spirito di una famiglia allargata basata sull’amore che ha fatto dire al celebrante <<poche coppie dimostrano di essere preparate come voi al matrimonio>>. Il matrimonio come accettazione dell’altro e come generosità e come condivisione.
Sentimenti che traspaiono anche da altri elementi. Gli sposi non hanno voluto regali ma donazioni in favore dei bambini della Fondazione A voce de’ Creature creata nella villa sequestrata al boss della Camorra Raffaele Brancaccio. Offre servizi di formazione, prevenzione e recupero della devianza minorile. Anche le bomboniere erano realizzate interamente a mano dai giovani della stessa fondazione.
Il matrimonio è stato bellissimo con la semplicità della campagna. Solo un fotografo con una riservatezza inusuale al giorno d’oggi, soprattutto per persone di successo come Bernardino. La cerimonia si è svolta nell’Abbazia di Sant’Antimo gioiello romanico fra le vigne di Brunello, addobbata con cesti di fiori bianchi e blu. La sposa è arrivata su un vecchio fuoristrada. Era bellissima e indossava un abito bianco con la schiena e lo strascico di pizzo e un lungo velo. Era visibilmente commossa mentre Berni, piuttosto testo nell’attesa, ha poi sfoggiato un sorriso radioso e rilassato che ha mantenuto per tutta la serata. Sol è l’amore della sua vita e, con un lavoro paziente, è riuscito a farla amare da tutti, persino nella diffidente Siena.
LA FESTA DI NOZZE NELL’OLIVETI DI ARGIANO
La festa di nozze si è svolta nell’oliveto di Argiano con menù a base di specialità locali come il prosciutto di cinghiale e il maialino in porchetta serviti nei salottini e poi in una tavolata fra gli alberi. Dopo il taglio della torta, con effetto romantico, c’è stato il ballo in un clima di festa campestre che ha coinvolto anche il proprietario Andrè Santos Esteves felice di potersi divertire come un comune mortale senza la limitazione della scorta.
Quello che colpisce è la lezione di umanità che arriva da questa coppia multietnica e capace di guardare al mondo pur rimanendo attaccata alle radici. Il nome del bimbo che Sol e Berni hanno avuto insieme, è Giancarlo come il nonno di Berni, un regalo alla nonna ancora vivente e grande assente – per motivi di salute – dal matrimonio. Un modo per riaffermare che le radici, se ben usate, sono un elemento di stabilità, di ricchezza e non un limite.