C’E’ ANCORA CHI METTE LO ZUCCHERO NEL VINO

Ispezioni in cantina NAS Carabinieri

C’E’ ANCORA CHI METTE LO ZUCCHERO NEL VINO

MENTRE IL MAGGIORE PROBLEMA DI TUTTI I PRODUTTORI MONDIALI E’ QUELLO DI AVERE VINI CON TROPPO ALCOL, I NAS SCOPRONO QUALCUNO CHE METTE ZUCCERO NEL VINO

 

 

 

 

NAS Carabinieri ispezioni nelle cantine durante la vendemmia

NAS Carabinieri ispezioni nelle cantine durante la vendemmia

di Donatella Cinelli Colombini #winedestination 

Sullo sfondo ci sono due elementi da tenere presenti: le eccedenze di produzione che intasano le cantine italiane e il mercato nonostante annate scarse come il 2021 e il 2022. Sono anni che mi chiedo come mai gelate devastanti, come quella del 2021, non fanno calare la produzione nazionale d’uva.
Altro elemento che forse ora trova una spiegazione è la resistenza del Ministero e di molti Assessorati regionali all’Agricoltura, a concedere finanziamenti per laghi e pozzi che allevino lo stress idrico delle viti. Annate come la 2017 oppure la 2022 hanno messo a dura prova la sopravvivenza dei vigneti e dare almeno qualche litro d’acqua alle viti, durante i periodi di lunga siccità, appare veramente indispensabile con in nuovo clima.
Purtroppo quello che sembra inspiegabile diventa invece comprensibile se interpretiamo i recenti interventi di NAS – Carabinieri e Ispettorato Centrale per la Qualità e Repressione delle Frodi (Icqrf).

I CONTROLLI DI NAS E REPRESSIONE FRODI SULLE CANTINE IN OCCASIONE DELLA RECENTE VENDEMMIA

Ecco i fatti: in occasione della vendemmia 2023 i Carabinieri hanno ispezionato 960 aziende vinicole riscontrando 239 situazioni di non conformità e 344 violazioni amministrative per un totale di 290.000 Euro di sanzione.

17 cantine senza permessi amministrativo e con situazioni igienico sanitarie molto irregolari.

300.000 litri di prodotti vinosi non tracciabili e varie sostanze non consentite fra cui 3 tonnellate di zucchero.

In una cantina dell’Emilia Romagna c’erano prodotti per correggere l’acidità scaduti da sei anni e in un’altra, vicino a Bologna, 300 kg di mosti concentrati rettificati scaduti e conservati in taniche di plastica non idonee, che sarebbero stati usati per produrre vini frizzanti.
Fanno un pò schifo anche questi ma sono le 3 tonnellate di zucchero, quelle su cui vorrei richiamare la vostra attenzione. Com’è possibile che ci siano uve con basso contenuto zuccherino se in tutti i vigneti del mondo il problema dei produttori è esattamente l’opposto? Non sarà l’eccesso di irrigazione e di produzione la causa di uve poco mature e bisognose di zuccheraggio?
E infatti….

CI SONO VIGNETI CHE PRODUCONO 400 QUINTALI D’UVA A ETTARO E QUESTO SPIEGA IL BISOGNO DI ZUCCHERO

Dal 2021 la produzione massima ad ettaro in Italia è stata ridotta da 50 tonnellate e 30 ( Mipaaf, con decreto n. 676539 poi convertito in legge) lasciano comunque la possibilità di arrivare a 40 tonnellate cioè 400 quintali in specifici territori.
400 quintali d’uva a ettaro sono un’enormità. A Montalcino riusciamo a mala pena ad arrivare a 60 quintali di sangiovese a ettaro perché il terreno e le viti producono spontaneamente pochi grappoli, ma evidentemente c’è modo di fare miracoli simili alle Nozze di Cana usando concime e acqua nella vigna oltre che zucchero in cantina. Ma che bravi!
Mi unisco alla Coldiretti che ha dichiarato a WineNews <<Serve tolleranza zero sulle frodi che mettono a rischio lo sviluppo del settore da primato>>. I “furbetti della vendemmia” che producono troppo e magari prosciugano le falde per arrivare a 400 quintali di uva a ettaro e vendono le loro bottiglie a prezzi bassissimi …. Vanno ostacolati con ogni mezzo.