
Chi è il nuovo Ministro dell’Agricoltura Maurizio Martina
35 anni, un diploma di perito agrario e anni di politica come esperto di agricoltura. Le premesse perché il bel bergamasco diventi un grande Ministro ci sono
Letto per voi da Donatella Cinelli Colombini
Dal 2009, in cinque anni, abbiamo avuto 8 ministri all’Agricoltura: Paolo De Castro, Luca Zaia, Giancarlo Galan, Francesco Saverio Romano, Mario Catania, Nunzia De Girolamo, Enrico Letta ad interim e adesso Maurizio Martina.
Una frammentazione che, basterebbe da sola a rendere poco efficace l’azione di governo ma ad essa si aggiunge l’arresto di una parte del personale dirigente e l’imbottitura di parenti, clienti e grandi elettori che molti ministri hanno fatto fra le file dei dipendenti di alto grado.
Alla fine un ministero un grandissimo affanno che ha un estremo bisogno di un ministro che duri molto, sappia molto di coltivazioni e allevamenti ma soprattutto lavori moltissimo. Tutti gli agricoltori, forti del nuovo prestigio che la crisi ha conferito al primo settore –fra i pochi che hanno tenuto in termini di produzione e addetti- fanno il tifo per Maurizio Martina. E’ interesse generale che ce la faccia.
Ma chi è?
35 anni, sposato e padre di due bambini, ha un bell’aspetto e una faccia aperta e intelligente. Dopo la maturità presso l’Istituto agrario di Bergamo si è laureato in Scienze Politiche. A 26 anni era già segretario provinciale dei DS e a 29 è diventato segretario regionale. Insomma Martina è uno che brucia le tappe. Nel 2009 Franceschini lo nomina responsabile nazionale del Partito Democratico per l’agricoltura e poi Letta lo chiama nel
suo governo come Sottosegretario alle politiche Agricole con delega sull’Expo del 2015. Proprio questo appare il suo principale obiettivo da Ministro come ha scritto nel suo blog dopo aver giurato nelle mani del Presidente della Repubblica << la prima cosa che mi viene da dire è che farò il massimo, che lavorerò con tutta la mia passione sulle cose da fare, che sono tante, a partire dai grandi appuntamenti come l’Expo 2015>>. L’idea di trasformare il grande appuntamento milanese in un trampolino per l’agroalimentare italiano è condivisa da Matteo Renzi e ora sembra più che realizzabile.
Anche il tono emozionato ma deciso di Martina è proprio quello che tutti apprezzano << Ministro; è una parola tosta questa, “Ministro”, ma è una parola che significa molto e che è sostenuta da un’idea di dovere e di responsabilità che sento profondamente>> .
Pieno apprezzamento ai sentimenti e anche alla tattica che intende usare per trasformare le sue intenzioni in azioni di governo. <<Non credo nelle bacchette magiche, non ci ho mai creduto. Credo piuttosto nell’impegno quotidiano che magari è meno evidente – meno mediaticamente “spendibile” perché per sua natura poco appariscente – ma è anche assai più utile.>>
Sempre dal blog di Maurizio Martina arrivano due chicche che rivelano la personalità concreta e insieme idealista del nostro ministro: sostiene il progetto di Carlo Petrini e dello Slow food – Terra madre di 10.000 orti in Africa. Collabora al progetto italiani nel mondo – Expo che intende rafforzare i legami con il nostro Paese dei connazionali che vivono all’estero. Queste persone, con nome e nonni italiani ma passaporto straniero, possono diventare supporter del made in Italy.
Bravo Martina, siamo tutti con te!