Chianti Classico e Champagne una differenza di immagine

Chianti-Classico-Champagne-

Chianti Classico e Champagne una differenza di immagine

La mostra fotografica su Chianti Classico e Champagne, a un anno dall’inizio del gemellaggio, è fatta per i turisti e invece insegna il marketing del vino

Chianti-Classico-Champagne-

Chianti-Classico-Champagne-

Di Donatella Cinelli Colombini

Due dei territori di eccellenza del vino –Chianti Classico e Champagne– si sono gemellati nel 2016 in occasione del trecentesimo anniversario della prima definizione del territorio di produzione del Chianti Classico. A un anno di distanza l’alleanza è celebrata da una mostra fotografica esposta nel cortile della dogana di Palazzo Vecchio a Firenze 18-25 settembre. Il sindaco della città del fiore, Dario Nardella, è stato il vero artefice del gemellaggio che è stato firmato, con tutti gli onori, proprio nel palazzo del potere mediceo.

Chianti-Classico-Champagne-Nora-kravis

Chianti-Classico-Champagne-Nora-kravis

Una mostra piccola ma spettacolare e accompagnata dalla degustazione dei vini. In mostra mestieri e tradizioni, stile di vita e paesaggio, vocazione produttiva nel vino attraverso le immagini di Dario Garofalo e Paolo Verzone.
Immagini che raccontano molto, in modo esplicito o simbolico, evocativo e descrittivo. Infatti Garofalo è un sociologo prestato alla fotografia d’arte e Verzone è un giornalista che ha ottenuto i più importanti premi internazionali (World Press Photo, American Photography, International Photography Awards) con immagini che aprono vere finestre sulla realtà del nostro tempo.Ed ecco che Dario Garofalo e Paolo Verzone ci fanno riscoprire i due territori con bellezza ma anche con precisione chirurgica, facendoci capire distinguo e specificità

Champagne

Champagne

che altrimenti non sarebbero state così evidenti. Emblematica la scelta dei soggetti “Cuore carattere e coltura di una terra” con personaggi, mestieri e luoghi della quotidianità chiantigiana. “Confraternite Les Saint Vincent du Champagne” per la terra delle nobili bollicine d’oltralpe.
La distanza appare con evidenza che fa persino male. Ecco i confratelli francesi, con mantelli di velluto rosso lunghi fino ai piedi, che sfilano in un corridoio scandito da pilastri e altissime finestre. Paiono incorporati nell’architettura austera a formare un tutt’uno con la storia, la cultura, la nobiltà dei luoghi. Accanto c’è un’allevatrice di capre in Chianti Classico nella semplicità dei suoi abiti da lavoro: jeans, stivali di gomma e maglietta.

Chianti Classico- La-bottega-del-30

Chianti Classico- La-bottega-del-30

La cosa che colpisce di più sono le immagini dei personaggi del vino: impeccabile completo blu per Sergio Zingarelli presidente del consorzio toscano e poco distante un cantiniere champagnotto con un lungo grembiule che fa sembrare rituale anche il suo abito da lavoro.
Alla fine mi chiedo se questa mostra, oltre far conoscere Champagne e Chianti Classico ai numerosissimi turisti che entrano nel museo di Palazzo Vecchio, può insegnare qualcosa anche a noi che lavoriamo nel vino e spesso ci domandiamo perché il divario fra i prezzi delle nostre bottiglie e quelle francesi sia così alto. Insomma è un’iniziativa diretta ai turisti e invece insegna il marketing.
Per riassumere il vino fermo  francese imbottigliato viene e esportato con un prezzo al litro di 4,88€ e il nostro a 3,41 ma la distanza diventa siderale se andiamo a vedere le bollicine d’oltralpe che varcano il confine a 15,09€ mentre noi le vendiamo a 3,55 (2016 elaborazione Centro Studi Confagricoltura su dati Eurostat).
E’ proprio guardando le immagini della mostra in Palazzo Vecchio, che diventa evidente come ogni bottiglia di Champagne porti dentro di un mito fatto di gesti e di tradizioni che, forse anche noi abbiamo, ma dovremmo vivere con più orgoglio e più spirito di squadra nella consapevolezza che persino l’abito del cantiniere da valore alla bottiglia di vino.