Agricoltura amata da italiani e turisti
Agricoltura nuova protagonista dell’economia e della salute: arrivano i superfood “della nonna” mentre l’ agroalimentari vale 1/3 degli introiti turistici
Di Donatella Cinelli Colombini, Toscana, agriturismo, Fattoria del Colle
Per molti italiani la campagna è quel luogo di fame e freddo da cui i nonni sono scappati nel dopoguerra. Solo molto di recente l’immagine dell’agricoltura ha cominciato a prendere due facce divergenti: quella sorridente degli agriturismi, delle ville dei milionari e degli alimenti biologici mentre, sul lato opposto, c’è l’espressione preoccupata per i pesticidi, gli allevamenti intensivi e la popolazione anziana e
marginalizzata.
Pian piano la prima immagine ha preso il sopravvento e gli italiani hanno scoperto una sincera ammirazione per gli agricoltori e i loro prodotti migliori. Ecco che i dati del VII Rapporto: “Gli italiani e l’agricoltura” elaborati da Fondazione UniVerde e IPR Marketing, in collaborazione con Coldiretti e Fondazione Campagna Amica, rivelano un sentiment senza precedenti verso noi popolo “rural”. Il 65% pensa che gli agricoltori guadagnino poco in rapporto al lavoro che fanno, il 78% gli attribuisce un valore sociale molto positivo rispetto all’ambiente. Le percentuali nei confronti dell’agroalimentare sono addirittura plebiscitarie: il 90% degli italiani vorrebbe un mercatino agricolo nelle vicinanze di casa e l’86% fa shopping in campagna perché ritiene i prodotti italiani più sani e quelli acquistati all’origine ancora più garantiti. Al ristorante il 90% apprezza la presenza di verdure di stagione e la presenza di alimenti DOP e a km0.Il dato più incoraggiante è l’86% dei nostri connazionali che amerebbe iscrivere il proprio figlio a un agri-asilo implicitamente riconoscendo al mondo rurale un universo di competenze e naturalezza che si desidera tramandare anche alle nuove generazioni. Forse è un approccio romantico più vicino a un serial televisivo che alla realtà, ma il
sentimento è indubbiamente favorevole e poggia su dati di fatto incontrovertibili. Aver rifiutato i prodotti OGM, le carni con ormoni, aver preservato e valorizzato 4.915 piante e metodi di coltivazione tradizionali 291 specialità alimentari storiche, la presenza di 60.000 aziende biologiche …. fa la differenza. Siamo il Pese con più mercatini agricoli nel mondo. Nel 2017 l’Italia ha conquistato il primo posto su 163 nazioni come Paese più sano secondo la classifica Bloomberg Global Health Index.
Un cambiamento completo rispetto all’affascinazione del secondo Novecento per gli alimenti televisivi: olio di semi, margarina, carne in scatola e persino latte in polvere per i neonati che, a un certo punto, sembrava meglio di quello materno … ebbene il
cambiamento di rotta verso le piccole produzioni tradizionali appare come una svolta culturale enorme. Sul fronte produttivo dopo aver parlato per anni di inesorabile declino dell’agricoltura oggi tutti gli economisti la considerano il settore produttivo più in salute del Paese.
Con questo spirito ci prepariamo al 2018 anno “del cibo italiano” annunciato il Ministro della cultura Dario Franceschini. Il piano è quello di valorizzare nel mondo le nostre tante eccellenze <<perché l’agricoltura con i suoi paesaggi e ed il nostro patrimonio enogastronomico, con l’arte e la moda, sono tra i primi attrattori di turismo internazionale in Italia>> ha detto Franceschini durante il convegno “Gli italiani e l’agricoltura” in cui sono stati presentati i dati scritti sopra. In effetti gli alimenti sono la prima voce di spesa delle vacanze superando persino quella per i pernottamenti. In altre parole 26 miliardi dei 75 spesi dai turisti italiani in Italia riguardano pasti o shopping agroalimentare con un particolare accento su tutto quello che è salutare, genuino e tipico.
Ed ecco che la Coldiretti, capofila del nuovo corso agricolo, punta ancora più in alto, la nuova proposta riguarda i “superfood della nonna” cioè le alternative tradizionali italiane a curcuma, fagioli azuchi e zenzero provenienti dall’India e dalla Cina. Ecco una lista diligentemente raccolta da WineNews contiene vere prelibatezze italiane dalle grandi virtù salutari. C’è da che rimanere sbalorditi: le carote viola di Polignano, il peperoncino di Diamante dalle note proprietà afrodisiache, la cipolla rossa di Cavasso Nuovo del Veneto, sa pompia, sorta di cedro della Sardegna che cura tosse e raffreddore, poi c’è la patata turchesa abruzzese che possiede interessanti proprietà antitumorali mentre dall’Umbria arriva la roveja di Cascia che fa dimagrire.