
Grazie Franz riposa in pace
Franz Haas ci ha lasciato prematuramente ieri, stroncato da un infarto. Con lui si spegne una luce di coraggio e talento che illuminava il vino italiano nel mondo

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Il mio primo pensiero è la gratitudine per l’esempio di coraggio, coerenza e decisione, nel sostenere le proprie idee, come quella del tappo a vite. Poi il rimpianto per questo grande enologo e produttore che ha regalato all’enologia italiana e mondiale dei meravigliosi Pinot Noir. Poi l’ammirazione per la grandezza umana e la passione per la terra, la perseveranza nel continuare una tradizione di famiglia vecchia di sette generazioni. Ammirazione per il coraggio, ancora una volta, il coraggio di rischiare, provare e credere nelle proprie idee senza stare nel confort di quello che fanno tutti. Franz Haas portava nel bicchiere le specificità del terroir e dell’uva.
Ho assaggiato con lui i suoi vini una sola volta e rimasi impressionata da come i loro caratteri erano “sovraesposti”. Un elemento che, generalmente, si trova nelle opere d’arte e molto più raramente nei prodotti destinati al mercato. Gli dissi cosa sentivo e lui mi spiegò <<è il suo, ho fatto in modo che non si accentuasse in cantina ma non voglio che sparisca>>. Un discorso che, in quel momento, mi sembrò strano ma dopo mi rivelò tutta la sua grandezza, tanto da imprimersi nella memoria, perché mostrava un enologo e un uomo capace di rispettare la naturalezza e l’identità tirandone fuori il messaggio come un grande artista.