
I MILIARDARI DEL VINO
BERNARD ARNAULT, GIORGIO ARMANI E DONALD TRUMP SONO I PIU’ NOTI MA LA CLASSIFICA FORBES DEGLI UOMINI PIU’ RICCHI DEL MONDO CONTIENE MOLTI ALTRI TITOLARI DI CANTINE

Bernard Arnault miliardario del vino e della moda
di Donatella Cinelli Colombini
Moltissimi nababbi desiderano produrre il proprio vino al pari di molti calciatori, attori cinematografici, rock star …. Ed ecco che dentro la classifica FORBES degli uomini più ricchi del mondo nasce un’altra lista dei paperoni con cantina.
BERNARD ARNAULT MAGNATE DELLA MODA E DELLE CANTINE DI LUSSO
Sul gradino più alto c’è ovviamente l’uomo più ricco del mondo Bernard Arnault alla guida della multinazionale del lusso Lvmh, che unisce a griffe della moda, gioielli, orologi, alberghi, cosmetici …. A cantine da sogno in tutti i continenti. Nomi che fanno venire l’acquolina in bocca a ogni wine lover: Dom Perignon, Moet & Chandon, Krug, Cheval Blanc, Chateau d’Yquem, Cape Mentelle, Joseph Phelps, Terrazza de los Andes, Bodega Numanthia, Ao Yun…
ARNAULT, PINAULT E RUPERT I MILIONARI CHE UNISCONO CANTINE E FASHON
Il nome successivo è ancora francese François Pinault e ancora nel mondo del lusso. Il suo gruppo si chiama Kering e possiede i marchi come Saint Laurent, Alexander McQueen e Gucci. Pinault e la sua famiglia possiedono anche l’iconica casa d’aste Christie’s e una collezione di opere d’arte con 3.000 capolavori di Picasso, Mondrian e Koons. Anche lui ha cantine da sogno come Chateau Latour e controlla la tenuta Clos de Tart in Borgogna, Château Grillet nella Valle del Rodano, Bouchard Père et Fils, ed Henriot e Jacquesson in Champagne. In USA Eisele Vineyard in Napa Valley e Beaux Frères in Oregon.
Il terzetto di testa si completa con il sudafricano Johann Rupert, che come Arnault e Pinault deve il suo successo a un mix di prodotti di lusso. Il suo gruppo si chiama Richemont e controlla Panerai, Cartier, Buccellati, Dunhil … per quanto riguarda le cantine si è concentrato nel suo Paese d’origine comprando la splendida Ormarins, che ho visitato una decina d’anni fa, La Motte, Rupert & Rothschild, in partnership con la famiglia De Rothschild, tutte in Sud Africa.
Seguono, nella classifica Forbes Anthony von Mandl che oltre a creare bevande alcoliche pronte da bere possiede cinque cantine in Canada.
Poi ancora un uomo del fashion: Giorgio Armani con il suo sublime passito di Pantelleria. Ci sono Luca Garavoglia patron di Campari, Robert e Richard Sands che hanno creato e ora dirigono la Costallation Brands il più grande gruppo enologico del mondo….
I MILIARDARI CON CANTINA DI BRUNELLO
Mi soffermerei un momento sui miliardari miei “vicini di casa” cioè con vigneti e cantine a Montalcino. Il più ricco è sicuramente Ernesto Bertarelli collegato attraverso la madre Maria Iris e il bravissimo zio Piero Claudio Tipa, alla cantina Poggio di Sotto e una costellazione di aziende spettacolose come Grattamacco. C’è poi il finanziere brasiliano Andrè Esteves, che possiede Argiano con una villa monumentale piena di opere d’arte che è quasi la Versailles del Brunello. Infine, il petroliere argentino Alejandro Bulgheroni, che insieme alla sua famiglia riunisce aziende italiane come Poggio Landi a Montalcino e Dievole in Chianti Classico, ma anche spettacolari cantine in Argentina, Uruguay, California (Napa Valley), Francia (Bordeaux) e Australia.
LA CANTINA DELL’EX PRESIDENTE DONALD TRUMP
Tra i miliardari con cantina c’è anche l’ex Presidente USA Donald Trump con la Trump Winery, in Virginia affidata al figlio Eric. Si tratta della più grande vigna della Virginia, 1300 acri (circa 5.000 ettari) dove nascono vini prodotti in modo non convenzionale come il Trumps Cru Fortified Chardonnay. Il succo dell’uva Chardonnay viene mescolato con brandy di Chardonnay e poi maturato in botti da Bourbon (whiskey) per un anno. Ha un residuo zuccherino del 14% e viene descritto come di gusto “autenticamente americano” da bere come aperitivo.
Un intruglio che avrà pure un gusto a stelle e strisce ma non piace agli intenditori che lo hanno bocciato all’unanimità. Per la verità la Trump winery è arrivata agli onori della cronaca soprattutto per un altro motivo. Per la coltivazione delle vigne e per la vendemmia utilizza infatti due dozzine di lavoratori stranieri, quelli cioè a cui l’ex presidente desiderava impedire l’accesso nel Paese. C’è anche una struttura ricettiva che viene presentata come un luogo lussuoso e invece appare, dalle fotogallery, come un’ostentazione volgarotta di dorature e mobili falsi.