
Il vino BIO è migliore ed ora c’è la prova
I giudizi dei tre principali giornali del vino USA su 200.000 vini francesi e californiani dimostra in modo inequivocabile che quelli biologici sono più buoni
di Donatella Cinelli Colombini

Magali Delmas–analisi-sui-punteggi-ottenuti-dai-vini-bio-e-biodinamici
Ho trovato la notizia in The Drinks Business in un articolo di Lauren Eads ma la fonte è accademica e non giornalistica. Anzi proviene da due reputatissime università: l’UCLA, Ateneo della California dove Magali Delmas, è docente all’Institute of the Environment and Sustainability e il KEDGE Business School di Bordeaux in cui è professore di economia Olivier Gergaud.
I VINI OGANICI CALIFORNIANI BATTONO I VINI DA AGRICOLTURA CONVENIONALE DEL 4%
Nel 2016 i due studiosi avevano confrontato i giudizi ottenuti da 74.000 vini californiani sui 3 super giornali del vino: RobertParker/Wine Advocate, Wine Spectator e Wine Enthisiast. La differenza fra i vini biologici e quelli ottenuti da produzioni convenzionali era del 4,2%. Un’enormità se consideriamo che il punteggio è un centesimi e che la differenza fra un rating di 89 e uno di 93 è abissale. Significa passare dal buio alla visibilità commerciale perché la linea dei 90/100 è invisibile ma ha effetti enormi, per esempio sui monopoli canadesi che chiedono questo punteggio minimo per ammettere i vini ai tender cioè alle gare per essere acquistati.

Olivier Gergaud-analisi-dei-unteggi-ottenuti-dai-vini-bio-e-biodinamici
I VINI BIO FRANCESI BATTONO I VINI DA AGRICOLTURA CONVENZIONALE DEL 6% E I BIODINAMICI DELL’11%
Delmas e Gergaud hanno ripetuto l’analisi nel 2021 su 128.000 vini francesi e ancora una volta le bottiglie con certificazione biologica o biodinamica sono risultate quelle con punteggi più alti. Anzi il distacco è aumentato: 6,2% in più per i BIO e 11,8% in più per i biodinamici. Altra cosa notata dai due studiosi è l’importanza della certificazione. Non basta dichiarare il proprio amore per la natura, senza la fogliolina verde il punteggio era più o meno lo stesso dei vini ottenuti da agricoltura convenzionale.
Proprio su questo punto l’articolo di Delmas e Gergaud pubblicato sulla rivista Ecological Economics, rivela un risvolto curioso e imprevedibile.
Molte cantine che praticano agricoltura BIO non certificano la loro scelta oppure la certificano ma la tengono segreta perché ritengono che la cattiva reputazione dei vini organici possa danneggiarli commercialmente. In effetti, fino a qualche anno fa, molti vini “naturali” avevano difetti e puzze più che evidenti.
PERCHE’ MOLTE CANTINE NASCONDEVANO DI ESSERE BIOLOGICHE
Nel 2016 un terzo delle cantine, che producevano in modo organico, nascondevano questa scelta che era originata dal rispetto per la natura e dal desiderio di avere uve migliori….non dal marketing.
Proprio per superare questa strana situazione Magali Delmas e Olivier Gergaud hanno ripetuto la loro analisi su un enorme numero di vini francesi dimostrando, in maniera netta, il miglior apprezzamento, dei vini bio e biodinamici, da parte dei wine critics più autorevoli. C’è da augurarsi che, la disparità di percezione di consumatori e esperti rispetto ai produttori di vino, cessi.
Del resto le previsioni danno un aumento delle vendite di vino biologico del 43% entro il 2024.
Quindi il maggior impegno dei vignaioli nel preservare la natura, l’aumento di consapevolezza dei rischi della chimica da parte dei consumatori e non ultimo scandali come quello della scuola di Bordeaux evacuata e i bambini curati in ospedale nel 2014 dopo che era stata contaminata dai pesticidi irrorati nella vigna accanto, portano tutte nella stessa direzione: la viticultura deve rispettare la natura per la salute di tutti e anche per fare vini migliori.
Le mie vigne sono coltivate in modo biologico e abbiamo la certificazione dal 2018. Non ho mai nascosto questa scelta perché l’ho fatta con convinzione ma, come i vignaioli descritti sopra, la motivazione principale è stata innalzare la qualità delle uve e dei vini, non il marketing. Per questo, con grandi arrabbiature di mia figlia Violante, spesso mi dimentico di parlarne e solo ora stiamo mettendo i cartelli con la fogliolina verde vicino ai vigneti. Evidentemente chi ama la vigna e il vino ha gli stessi atteggiamenti in tutto il mondo.