
LE CANTINE ITALIANE ONLINE
In Vino Digital ci mostra quanto sono deboli le cantine italiane online: un quarto fornisce persino indicazioni diverse in Google, social e sito

cantine italiane online Vino Digital Contesti DiVini
Di Donatella Cinelli Colombini
Mi viene voglia di controllare se la mia è in questo 25% visto che ormai aggiornare tutti i canali di comunicazione digitale è diventato un lavoro a tempo pieno. Ogni volta che viene modificato un orario, un programma, la scheda di un vino bisogna perdere ore per riportare la stessa notizia in tutte le piattaforme e spesso non ci si riesce.
Contesti DiVini – Vino Digital ha indagato su 300 imprese con una produzione inferiore a 250.000 bottiglie. Si tratta di cantine medie che hanno nel mezzo digitale il principale strumento di comunicazione e spesso vengono scelte da importatori, distributori e potenziali visitatori proprio in base alla loro immagine online.
I SITI DEL 40% DELLE CANTINE PARLANO SOLO ITALIANO MENTRE DOVREBBERO CALAMITARE BUYERS E TURISTI
Ebbene il giudizio finale è sconfortante: il 40% ha un sito solo in italiano, il 20% non si è adeguato alle norme sulla privacy, il 20% non usa Instagram e l’84% non sa fare le sponsorizzazioni. Addirittura cala il numero delle imprese enologiche con profilo Facebook.Anche sul fronte delle lingue straniere i dati sono deludenti: soltanto il 60% ha tradotto il sito ma quasi la metà ha solo l’inglese, mentre la percentuale precipita al 14% se cerchiamo i siti in 3 lingue.
L’ERRORE DI PUBBLICARE FOTO NON RINOMINATE AFFLIGGE IL 60% DELLE CANTINE
Ci sono poi particolari tecnici degni di nota: il 60% delle cantine usa nel sito foto non rinominate e quindi non indicizzabili. Quest’ultimo sembra un piccolo errore ma non lo è perché in una civiltà dove la comunicazione visiva è più importante di quella scritta non comparire nella ricerca per immagini è un danno enorme. Tutte le immagini devono avere una didascalia che inizia con il nome della denominazione, oppure la località, oppure una parola chiave….e continua con il riferimento all’azienda. Vengono indicizzate le foto con didascalia pubblicate nel sito o nel blog, ma non quelle di Facebook oppure di Instagram. Per capire l’importanza delle didascalie, vi suggerisco di digitare su Google, la parola “carbonara”, scegliendo poi la ricerca “immagini”. Le foto che compaiono sono di Giallo Zafferano, La cucina italiana, Cucina & Vini….cioè di professionisti della comunicazione che vogliono far arrivare il pubblico al loro sito anche attraverso le immagini. Stessa situazione digitando “Champagne” oppure “Sauvignon” che ci mostra come le grandi cantine o i loro distributori abbiano rinominato le foto delle bottiglie e dei vigneti per renderle indicizzabili e quindi visibili in rete.