TURISMO ESPERIENZIALE NUOVA FRONTIERA DELLA RICERCA DI BENESSERE
TURISMO ESPERIENZIALE ENOGASTRONOMICO IN VERSIONE “FAI DA TE” IN EMILIA ROMAGNA, CAMPANIA E TOSCANA PER PARTECIPARE A SAGRE E VISITARE LUOGHI DI PRODUZIONE
di Donatella Cinelli Colombini #winedestination
Il progetto di ricerca ha un nome impegnativo: “Comunicazione, Media e Turismo” ed è giunto quest’anno alla quarta edizione. Vede impegnato il Certa cioè il Centro di ricerca sulla televisione e gli audiovisivi dell’Università Cattolica di Milano in collaborazione con Publitalia 80.
Quest’anno l’indagine riguardava “Strade itineranti. Mappe, pratiche, percorsi, e percorsi di comunicazione del turismo esperienziale” in diretto riferimento al tipo di viaggio che va per la maggiore, quello che abbraccia i territori e fa entrare i turisti nella vita del luogo attraverso attività attivamente partecipate. In altre parole non “andare a vedere Venezia” ma “vivere Venezia”.
I ricercatori hanno lavorato su un campione di uomini e donne tra i 18 ed i 74 anni che hanno fatto viaggi, con almeno un pernottamento, in una delle 5 tipologie di turismo esperienziale: culturale-artistico, sportivo, green-wellness, enogastronomico, spirituale.
Il turismo del gusto è stato indagato precedentemente da Roberta Garibaldi nel Rapporto sul Turismo Enogastronomico in cui vengono stimati 9,6 milioni di italiani che, nell’ultimo anno, hanno effettuato un viaggio principalmente incentrato sulla scoperta del food and wine. Si tratta di un segmento in grande crescita che riguarda ormai il 58% dei turisti italiani. Per quanto riguarda il turismo in cantina la degustazione tradizionale rappresenta il 70,8% dell’offerta.
IL TURISTA ENOGASTRONOMICO E’ UN FAI DA TE CHE EFFETTUA VIAGGETTI WEEKEND
Secondo quello che emerge dall’indagine “Certa” quello enogastronomico è un turista “fai da te” nel 64% dei casi oppure si appoggia a un gruppo di amici (28%). Questa non è una scoperta ma la conferma di un’attitudine emersa fino dai primi studi degli anni Novanta.
Sorprende invece questo dato: il nostro gourmand viaggia anche per molti chilometri. La media è 316 ma c’è anche chi fa 1000 Km. Fin ora infatti le indagini si erano concentrate sugli escursionisti cioè su chi parte al mattino e torna a casa la sera ed ha un raggio d’azione necessariamente più breve.
Preferisce dormire in un B&B (41%) e in seconda battuta nel wine resort ( 33%) oppure in agriturismo (32%).
Compie i viaggi di 1-3 giorni cioè la formula weekend.
Il suo budget è leggermente inferiore rispetto a quello medio del turismo esperienziale ma è comunque alto di 748€
DOVE VA IL TURISTA ENOGASTRONOMICO: EMILIA ROMAGNA, CAMPANIA E TOSCANA
Mettendo in fila le destinazioni del turista goloso desideroso di esperienze partecipate troviamo al primo posto l’Emilia-Romagna (49%), poi la Campania (46,4%) seguita dalla Toscana (44,6%). Ottime anche le capacità attrattive di Puglia (41,8%) e Sicilia (39,6%).
Il turista esperienziale enogastronomico ama fiere e sagre (71%), visita i luoghi di produzione facendo anche assaggi (71%), sceglie di mangiare in ristoranti genuini e basati su criteri etici ( 55%) mentre in inverno i suoi desideri si spostano sui ristoranti di alta cucina.
RICERCA DEL BENESSERE PSICOFISICO E SCOPERTA DI COSE DIVERSE SONO LE PRINCIPALI MOTIVAZIONI DI VIAGGIO
Sono particolarmente rilevanti e fanno riflettere le motivazioni del viaggio alla scoperta dei piaceri del palato emerge con forza il bisogno di scoprire cose diverse da quelle di tutti i giorni e un bisogno di coccole che va dal proprio benessere psicofisico allo stare bene con gli altri.
• rigenerarsi (56%)
• provare nuove esperienze (50%)
• prendersi cura di sé (48%)
• socializzare (46%)
• migliorare sé stessi (21%)