Vino in Italia, consumatori alla riscossa
Giovani, laureati, interessati più alla qualità che al prezzo, ecco i nuovi consumatori italiani fotografati da Federvini e Censis
Di Donatella Cinelli Colombini, Toscana, agriturismo, Fattoria del Colle
Chi è il 51,7% di italiani (sopra gli 11 anni) che beve vino? Il 30% ha un diploma e il 35% una laurea, ma la cosa più rilevante è che quasi tutti (93%) percepiscono il vino come un’esperienza culturale e non un’abitudine per cui il prezzo è al primo posto, fra i fattori di scelta, solo per il 6,8% dei consumatori. Si tratta di un cambiamento epocale, soprattutto dopo il crollo dei consumi di vino degli anni della crisi 2005-2013 quando la spesa nel nettare di Bacco è scesa del 21% mentre quella complessiva per gli alimenti calava solo della metà. In compenso il recupero premia il vino che dal 2013 ha già recuperato il 9% mentre il resto del carrello alimentare rimaneva pressoché stabile.5,6
Finalmente!!!!
Altro dato positivo è l’atteggiamento dei consumatori giovani. Scopriamo una vera frenesia collettiva a partecipare a eventi del vino (24 milioni) come sagre, visita a locali specializzati o zone di produzione
C’è dunque un risveglio e le cantine, dopo aver concentrato la loro attenzione sull’estero ricominciano a guardare al consumo interno con altri occhi. Certo è che l’export ha dato ossigeno ai produttori durante la lunga crisi italiana: 5,6 miliardi di euro mandati oltre confine con le bollicine che hanno segnato, in 5 anni, + 85% in quantità e + 117% in valore. Bene anche i vini con denominazione con un + 44,8% del export business che è un dato spettacoloso anche se c’è ancora tanto lavoro da fare.