I bicchieri troppo grandi pro e contro
I ballon che esaltano i grandi vini sono forse anche pericolosi perché fanno bere almeno il 10% in più e riducono la percezione esatta del vino ingerito
Di Donatella Cinelli Colombini, Brunello, Orcia DOC
La possibile relazione fra bicchieri troppo grandi e l’abuso d’alcool è sul tavolo da diversi mesi ed è presa molto sul serio. Persino la prestigiosa Università di Cambridge ha pubblicato una ricerca sull’argomento nel “British Medical Journal”. In effetti dal Settecento la dimensione dei bicchieri da vino è aumentata di sette volte con una netta accelerazione negli ultimi vent’anni. Infatti la diffusione della cultura del vino di qualità ha causato l’aumento della dimensione delle coppe ma anche un utilizzo generalizzato dei grandi calici in cristallo che hanno smesso di essere una peculiarità di pochi ristoranti di lusso per arrivare anche sulle tavole delle osterie. La dimensione della coppa è diventato un modo per evidenziare il prestigio del vino, esaltarne i profumi ma anche per giustificare il prezzo, a volte molto alto, delle bottiglie.
Gli esperti della celebre università britannica hanno esaminato 411 calici, da quelli più belli esposti nei musei a quelli commerciali acquistabili su eBuy ed il risultato è un aumento della dimensione media, in tre secoli, da 66 millilitri a 449 cioè quasi mezzo litro.
Ecco che la cultura del buon bere, in quei calici di cristallo bianco dalla coppia ampia, che noi produttori di vini rossi da invecchiamento consigliamo ai nostri clienti per godere a pieno la qualità del nostro nettare, diventa un possibile elemento di rischio perché diminuisce la percezione del liquido ingerito. Chi vede il bicchiere quasi interamente vuoto pensa <<ho bevuto pochissimo>> e invece ha già nello stomaco i 180 millilitri che costituiscono la dose consigliata di un pasto per gli uomini.