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VineScout il trattore che va da solo nelle vigne

Qualche mese fa la spy story del progetto dell’auto senza guidatore rubato a Google. Ora VineScout il trattore che coltiva le vigne senza autista 

VineScout progetto per il trattore-senza-conducente

VineScout progetto per il trattore-senza-conducente

Di Donatella Cinelli Colombini

Una corsa alla tecnologia senza precedenti nel settore della meccanica e dei trasporti. Qualcosa che tutti i produttori di vino attenti alla natura devono guardare con molta attenzione e non solo nella vigna. Il primo passo è l’uso dell’elettricità e del sole al posto dei carburanti fossili.
Permettetemi una digressione: qualche mese fa, alla Fattoria del Colle, abbiamo organizzato un matrimonio per clienti norvegesi molto trendy e molto ricchi. Fra i loro ospiti ce n’era uno arrivato da casa con l’auto elettrica che ci ha guardato come selvaggi quando gli abbiamo detto di non avere l’erogatore per la sua macchina. Guardando su internet

Symington-VineScout-il futuro-della-tecnologia-nella-vigna

Symington-VineScout-il futuro-della-tecnologia-nella-vigna

abbiamo scoperto che l’unica azienda, nelle vicinanze, con il “distributore” di energia per auto è Castiglion del Bosco a Montalcino dei Ferragamo. Alla fine abbiamo attaccato l’auto del cliente norvegese alle prese elettriche della cantina che sono alimentate da energia solare ma ci siamo sentiti davvero arretrati di fronte ai giovani che vogliono viaggiare senza inquinare.
Il secondo aspetto da considerare è l’aumento di emissioni di CO2 collegato alle coltivazioni biologiche-biodinamiche. Infatti, a fronte di un abbattimento dei prodotti chimici – tipo l’erbicida glifosate che purtroppo è ancora in uso – il numero dei passaggi del trattore nei vigneti è aumentato a dismisura con risultati negativi sul compattamento del suolo e sull’aumento dei fumi emessi dal tubo di scarico del motore. Alcuni, soprattutto in Borgogna continuano a usare i cavalli da lavoro ma questo tipo di coltivazione appare possibile solo nelle zone in cui il rapporto virtuoso natura-coltivazione-diversità non è stato mai interrotto dall’uso dei prodotti sistemici cioè dalla chimica di sintesi, e le viti sono in grado di rispondere energicamente, da sole, al clima e agli attacchi parassitari. Dubito che i nostri distretti vitati siano in queste condizioni.