Per Gaja c’è un’opportunità anche nella scarsità d’uva
Angelo Gaja rivaluta gli effetti positivi delle scarse vendemmie 2007,2008, 2009, 2011. Una congiuntura che, se ben gestita, può portarci lontano
Se la quantità del vino sarà inferiore ai bisogni del mercato i prezzi aumenteranno e sarà possibile elevare la qualità e investire nella commercializzazione. Nei vigneti sono auspicabili un uso inferiore di pesticidi e un maggiore impegno nello studio e nell’innovazione.
IL CLIMA DELLA VENDEMMIA di Angelo Gaja
E’ il cambiamento climatico, caratterizzato dal perdurare della calura estiva e della siccità, la causa del forte calo di produzione d’uva della vendemmia 2012 in Italia; per la stessa ragione erano state scarse le vendemmie del 2007, 2008, 2009 e 2011. Inevitabilmente si aggiunge ora anche la scarsità presso le cantine delle giacenze di vino delle annate precedenti. Nel volgere di pochi anni si è passati da una situazione di produzione del vino italiano perennemente eccedentaria a quella di penuria. Il cambiamento climatico ha reso farlocche le previsioni vendemmiali che fioccano a partire dalla fine di luglio: perché calura e siccità si protraggono ormai per tutto il mese di agosto, quando l’uva è formata, asciugandola fino ad avviare fenomeni di avvizzimento degli acini, causando consistenti perdite di peso che sfuggono alle stime affrettate.