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Salon lo Champagne dell’astemio Hitler

Solo 37 annate nel Novecento, dalle uve di 20 piccolissimi vigneti di Mesnil-Sur-Oger, lo Champagne Salon è il più raro Blac de Blancs è il primo vino cult 

Champagne Salon il primo vino cult del Novecento

Champagne Salon il primo vino cult del Novecento

Di Donatella Cinelli Colombini, Brunello, Casato Prime Donne

Nasce all’insegna dell’esclusività nel 1905 quando il commerciante di pellicce  Aimé Salon decise di creare uno Champagne di solo Chardonnay senza eguali. Sceglie i luoghi in cui l’uva raggiunge la perfezione assoluta e crea un capolavoro che tiene tutto per se. Niente tagli con vini di altre annate, almeno dieci anni in cantina ma sicuramente abbastanza a lungo da raggiungere incredibili livelli di finezza e complessità dei profumi. Insomma tutto al massimo. Finalmente il Salon 1920 viene commercializzato e diventa il primo vino cult.

Champagne Salon cantina

Champagne Salon cantina

Talmente mitico da avere un collezionista imprevisto e astemio: Hitler. Il capo nazista aveva un rifugio alpino “Il nido d’aquila” costruito in occasione del suo cinquantesimo compleanno a 1.820 metri di altitudine e accessibile attraverso un tunnel nella roccia granitica fino a un ascensore rivestito con il marmo donato da Mussolini. Un luogo che fu usato per incontri ufficiali e dove c’era una cantina con dentro mezzo milione di bottiglie pregiate rubate ai francesi: Bordeaux, Borgogna e Champagne fra cui del Salon 1928.