Biologico, biodinamico, parlamento e magia
Il contrasto fra chi crede nell’agricoltura convenzionale, bio e biodinamica esce dai campi e dalla stampa specializzata per approdare in Parlamento alzando i toni
di Donatella Cinelli Colombini
Una polemica che ha preso toni politici quando un gruppo di scienziati e Senatori hanno mandato una lettera chiedendo di non usare il denaro pubblico per finanziare l’agricoltura biodinamica <<pratica esoterica opposta e inconciliabile con qualunque dato scientifico>>.
DISEGNO DI LEGGE SULL’AGRICOLTURA BIOLOGICA
Tutto parte dal punto 3 del Disegno di Legge sull’agricoltura Bio dove c’è scritto <<il metodo di agricoltura biodinamica, che prevede l’uso di preparati biodinamici e specifici disciplinari, applicato nel rispetto delle disposizioni dei regolamenti dell’Unione Europea in materia di agricoltura biologica, è equiparato al metodo di agricoltura biologica>>.
COS’E’ IL BIODINAMICO
Ne è nata una discussione sia sulla stampa specializzata che nelle stanze della politica che è ben raccontata da un articolo di Alessia Zuppelli pubblicato in Cronache di Gusto.
L’agricoltura biodinamica si rifà ai principi del filosofo tedesco Rudolf Steiner degli anni venti del Novecento, esiste un ente certificatore per le imprese che la praticano, ma si tratta di un marchio privato, non riconosciuto a livello istituzionale. Steiner è stato un pioniere nella difesa della natura e della biodiversità che ha promosso con le conoscenze del suo tempo e attraverso un approccio filosofico nella ricerca di un maggiore equilibrio con l’ecosistema terrestre attraverso la valorizzazione dell’ “energia vitale”.
COS’E’ IL MARCHIO BIOLOGICO
Il marchio biologico invece è riconosciuto dal Ministero dell’Agricoltura – Mipaf. Le imprese agricole lo ottengono attraverso il rispetto di un regolamento e la certificazione da parte di un’agenzia autorizzata dallo stato. Esistono dei finanziamenti per chi pratica questo tipo di agricoltura perché essa è meno remunerativa di quella convenzionale a causa di un limitato uso di prodotti chimici, ma permette di salvaguardare gli ecosistemi, valorizzare la biodiversità, salvaguardare l’ambiente e la salute dei consumatori. Ai programmi sul BIO si collegano anche le azioni di tracciamento dei prodotti e di educazione alimentare.
I dati Ismea mostrano come i consumatori siano sempre più orientati verso gli alimenti green che hanno avuto un recente boom commerciale toccando, a giugno 2020, di 3.3 miliardi di business.