I killer del vino in bottiglia
Lo chiamano “gusto di luce” ed è il vino bianco modificato dagli ultravioletti nel colore e nel profumo con effetti di verdura cotta. I rossi invece soffrono il caldo
di Donatella Cinelli Colombini
Il caldo è il killer dei vini rossi e la luce è il killer dei vini bianchi che purtroppo sono confezionati in bottiglie bianche. I dati scientifici arrivano dalla tesi di laurea di Stefano Delledonne discussa all’Istituto di San Michele all’Adige – Fondazione Edmund Mach e vincitore del “Premio Rudy Buratti” assegnato alla conclusione dei corsi 2022 dell’Alta Scuola di Formazione del Sangiovese Sanguis Jovis.
La cosa curiosa è che, nei vini bianchi, il degrado del colore è davvero veloce e non viene accelerato dalla temperatura, mentre questa reazione è presente nei vini rossi che soffrono il caldo in modo superiore.
IL VETRO GRANDE BARRIERA CONTRO LA LUCE KILLER DEL VINO
Il vetro è la vera barriera delle radiazioni luminose. La bottiglia chiara ferma il 66,9% delle radiazioni, il 79,2% quella verde tipica dei rossi toscani e il 99,9% l’ambra scuro tipo Barolo.
Chi conserva bottiglie chiare deve quindi evitare la luce e non solo quella del sole. Anche le luci elettriche vanno scelte con bassa emissione di ultravioletti oppure filtrate. Quindi meglio evitare il neon.
LO SPESSORE DEL VETRO NON INCIDE SULLA DIFESA DEL VINO DALLA LUCE
Sfatato il mito della bottiglia pesante come miglior contenitore per il vino. In pratica lo spessore del vetro non influisce sugli effetti della luce sul liquido contenuto all’interno.