Luca ci racconta Detroit, la cucina e il mercato del vino
La capitale dell’auto USA è un luogo di situazioni estreme: quartieri fantasma pericolosissimi e zone da top manager con ristoranti stellati
Partenza angosciante da New York per un cane che, entrato nelle piste di decollo, non voleva andarsene. Hanno provato a catturarlo per 35 minuti e poi l’hanno abbattuto. Da noi l’avrebbero addormentato sparandogli del sonnifero … Il risultato, oltre al povero cane morto, è stata un’attesa di quasi un ora fermi in aereo sulle piste e un arrivo a Detroit solo 15 minuti prima dell’inizio del tasting.
Detroit, la città dell’auto, è la nostra Torino in versione americana, infatti il legame tra Fiat e Chrisler, ha portato qui gli alti dirigenti Fiat, Marchionne in testa. Detroit ha subito, dal 60 ad oggi, varie crisi che l’hanno portata da essere una metropoli con una popolazione di 2 milioni di abitanti a scendere fino ai 700.000 di oggi, creando veri e propri quartieri fantasma, completamente disabitati e pericolosissimi. E’ studiata da sociologi ed esperti di sicurezza proprio per questa incredibile escalation di violenza. Nonostante la crisi, Detroit ha ancora molte risorse nelle zone vicine dove è costellata da una galassia di piccole cittadine residenziali sicure e in alcuni casi bellissime.