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Gelate e clima impazzito

Fra il 26 e il 27 aprile le gelate hanno colpito la Borgogna. Dopo il global warming cose del genere sembravano impossibili invece è successo come nel 1981

Gelate candele contro il gelo nei vigneti

Gelate candele contro il gelo nei vigneti

Di Donatella Cinelli Colombini

Le gelate primaverili, l’incubo dei vignaioli insieme alla grandine, tornano a minacciare i vigneti. Nessuno si aspettava una cosa simile visto l’aumento delle temperature, invece qualche giorno fa, i termometri sono scesi intorno allo zero e il paesaggio è tornato invernale. La zona più rovinata è la Borgogna dove la gelata ha interessato anche aree che normalmente vengono risparmiate. Ma anche altre parti d’Europa sembrano colpite come la Loira, la Languedoc e l’Abruzzo dove la neve è

Romanée Conti

Romanée Conti

scesa copiosamente. Insomma un disastro a cui si aggiunge la grandine, nella zona di Mâconnais, ancora in Borgogna, ha battuto su 1.500 ettari di vigneti.
Un clima impazzito che fa letteralmente venire i capelli ritti a noi produttori di vino. Un marzo tiepido e soprattutto un aprile quasi estivo che ha fatto indossare in anticipo i vestiti sbracciati, in tutta Italia, aveva prodotto un anticipo di quindici giorni nello sviluppo vegetativo delle viti. Qui nella zona del Brunello e della Doc Orcia, il Sangiovese ha germogli di venti o trenta centimetri e grappolini già formati.