La realtà aumentata batte l’alcol test
Realtà aumentata e vino con luci e ombre: cambia la gestione del vigneto e il turismo, La cosa migliore sono le auto senza autista che fregano l’alcol test
Di Donatella Cinelli Colombini, Montalcino, Brunello
Il mondo agricolo, tradizionalmente conservatore è davanti a una cascata di tecnologia. Fin ora ha brillato per la raccolta di dati inutilizzati. Rilevamenti che permetterebbero di gestire i vigneti quasi pianta per pianta che invece restano nei cassetti e non guidano trattori e irroratori per ridurre acqua e prodotti chimici. Situazione ben nota che fa spesso sorridere gli esperti di intelligenza artificiale applicata come Phil Van Allen, docente all’ Art Center College of Design di Pasadena in California. << He joked that while executives in the wine world are well known for their data gathering,
they don’t have a stellar reputation for doing their due diligence in terms of adequately analyzing it>> ha detto al Consumer Wine Symposium (DTCWS) 2018 a San Francisco scherzato sul fatto che i managers del vino sono ben noti per la loro raccolta di dati, mentre non hanno una reputazione stellare in termini di analisi di questi dati.
Verissimo, ed è proprio questo che mi ha sempre fermato dall’aderire ai progetti di agricoltura di precisione: non siamo in grado di trasformare i dati raccolti del satellite, dei droni, delle centraline … nel miglioramento della coltivazione più che biologica che pratichiamo nel vigneto.