Che fine fanno le barrique senza vino?
Mobili d’autore, pavimenti dal profumo inebriante e cips per dare un tocco torbato all’arrosto ecco dove vanno a finire le barrique
Di Donatella Cinelli Colombini
La vita della barrique è abbastanza breve: quando è nuova viene usata per i grandi vini, al terzo “passaggio” cioè anno, scende alle tipologie meno prestigiose ma quando comincia a dare al vino un finale amaro, gli enologi la vedono come un pericolo da espellere dalla cantina prima possibile. E’ possibile rigenerarla con un processo di raschiatura e tostatura che in Italia solo poche ditte specializzate sanno fare ( come il nostro amico di Facebook Romiti Pietro). Nella maggior parte dei casi la barrique va a finire in falegnameria.
Il prezzo è esiguo 30 – 50€ per circa 50 kg di meraviglioso legno di rovere ma la curvatura rende le doghe della barrique poco utilizzabili.
L’esempio migliore di mobili fatti con questi legni è del 2012 a San Patrignano: la Miss dondola di Angela Missoni, la panchina Bottea di Mario Botta, la lampada a led di Pininfarina … oggetti di altissima qualità per il design d’autore e l’esecuzione manuale da parte dei 200 ragazzi che lavorano nei laboratori di falegnameria, decorazioni e fabbri nelle sedi di San Patrignano di Rimini, Trento e Botticella.
Ovviamente non si tratta del solo esempio di falegnameria di legno di barriques anche se i mobili di San Patrignano hanno fatto il giro del mondo con premi persino a Boston.