Edoardo Piva e Filippo Torsello Tag

Dopo il cibo di strada va di moda la degustazione di strada

In USA scendono in strada le cantine con i loro vini migliori e in Italia c’è il Caràvin che offre grandi vini di giovani wine makers

Caràvin

Caràvin

Visto per voi da Donatella Cinelli Colombini
A Portland in Oregon, Ryan Harms (titolare e enologo della cantina Union Wine Co. nata nel 2005, e con una produzione attuale di 1.300.000 bottiglie) ha trasformato un furgoncino Citroën del 1972 in un banco di assaggio itinerante in alluminio cromato. Ha iniziato l’attività nel giugno 2014 offrendo i suoi Pinot Noir mentre erano in assaggio anche alla International Pinot Noir Conference. Come provocazione non c’è male!

Il suo piano è molto chiaro << siamo sempre alla ricerca di un modo per avvicinare il pubblico al vino …>>.
Trovo straordinario questo approccio al problema, della serie “Se la montagna non viene a Maometto, Maometto va alla montagna” così come trovo attualissima e divertente l’idea di proporre vini cari in un chiosco ambulante. In Italia sarebbe un colpo mortale all’immagine del brand … ve lo immaginate il Sassicaia degustato per strada! Eppure … forse il nostro conformismo paludato ha i giorni contati… perché è noioso.
Ed ecco che cercando nel web troviamo il WineStreet di Asti che ha organizzato lo scorso settembre 18 degustazioni itineranti. Lo stile è modaiolo, il pubblico è quello dei wine lovers giovani ma le location sono in muratura.